Il Servizio dei Vaglia Postali

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francyphil
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Il Servizio dei Vaglia Postali

Messaggio da francyphil »

Ciao a tutti

qualcuno mi può riportare un modulo vaglia MOD I intero? ed in particolare come mai a volte trovo degli annulli meccanici parziali sulla parte di comunicazione del mittente? :mmm: Immagino sia un timbro di transito o di arrivo .
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Francesco
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ancaria
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Re: Vaglia

Messaggio da ancaria »

Ciao Francesco
questo credo possa essere compatibile con la tua ricevuta (immagine tratta da ebay)
vaglia Regno.jpg


Personalmente ho vaglia interi sempre Mod. I emessi in RSI, se ti interessa l'immagine te la posto.
Ciao: Ciao: Ciao: Agostino
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francyphil
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Re: Vaglia

Messaggio da francyphil »

Ciao Agostino
L'immagine è troppo piccola purtroppo per leggere le scritte ma si vedono bene i cerchi per i vari annulli, forse quello della RSI mi può di maggiore aiuto.
Praticamente vorrei capire come veniva gestito il vaglia.
Chi lo inviava suppongo portasse il bollettino compilato in ogni sua parte e i soldi :-)) all'ufficio postale.
Qui timbravano negli spazi rotondi ed eventualmente affrancavano la ricevuta se erano necessari ulteriori servizi per la spedizione.
A questo punto mi perdo. Veniva spedito all'ufficio tutto il bollettino, solo le ultime due parti o solo l'ultima parte?
A questo punto penso le ultime due parti.
Queste spedizioni seguivano i normali canali di posta "ordinaria"? :mmm: :mmm:
L'ufficio di ricezione DOVEVA timbrare la ricevuta centrale o no? :mmm:
Ciao Ciao:
Francesco
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ancaria
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Re: Vaglia

Messaggio da ancaria »

francyphil ha scritto:....... A questo punto mi perdo. Veniva spedito all'ufficio tutto il bollettino, solo le ultime due parti o solo l'ultima parte?
A questo punto penso le ultime due parti.
Queste spedizioni seguivano i normali canali di posta "ordinaria"? :mmm: :mmm:
L'ufficio di ricezione DOVEVA timbrare la ricevuta centrale o no? :mmm:
Ciao Ciao:

Non sono un esperto in materia ma provo egualmente a rispondere aiutandomi anche con una scansione del retro di un vaglia
vaglia soprastampato retro.jpg

I vaglia sin dall'inizio del Regno erano formati da: matrice, vaglia e ricevuta.
In origine erano compilati dall'ufficiale Postale che, trattenutala ricevuta, lo spediva al destinatario.
Dal 1865 e sino al 1902 venne aggiunta una quarta sezione: "Avviso" spedito al destinatario anche telegraficamente.
Dal 1924 entrarono in uso i nuovi vaglia stampati su carta filigranata e nuovamente in tre sezioni. Questo nuovo modello doveva essere compilato dal Mittente e consegnato all'Ufficio Postale che convalidato si occupavano dell'invio tramite posta ordinaria o per espresso. Al mittente rimaneva la "ricevuta".
Come puoi vedere dall'immagine, il "vaglia" e la "matrice" dovevano essere bollati dall'Ufficio di arrivo e dall'Ufficio Pagatore.
Ciao: Ciao: Ciao: Agostino
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somalafis
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Re: Vaglia

Messaggio da somalafis »

francyphil ha scritto:...
Praticamente vorrei capire come veniva gestito il vaglia.
Chi lo inviava suppongo portasse il bollettino compilato in ogni sua parte e i soldi :-)) all'ufficio postale.
Qui timbravano negli spazi rotondi ed eventualmente affrancavano la ricevuta se erano necessari ulteriori servizi per la spedizione.
A questo punto mi perdo. Veniva spedito all'ufficio tutto il bollettino, solo le ultime due parti o solo l'ultima parte?
A questo punto penso le ultime due parti.
Queste spedizioni seguivano i normali canali di posta "ordinaria"? :mmm: :mmm:
L'ufficio di ricezione DOVEVA timbrare la ricevuta centrale o no? :mmm:

Agostino ti ha gia' fornito, credo, la maggior parte delle risposte. Ma vedro' di aggiungere io qualche ulteriore dettaglio perche' - per ragioni anagrafiche - per anni mi sono servito dei vaglia postali.
1) il vaglia ''assomiglia'' (anche per le sue origini) ad un assegno: al retro puoi vedere gli spazi per le girate;
2) il mittente acquistava il modulo vaglia (che aveva un prezzo indicato sul frontespizio e che ne configura la natura di intero postale, anche perche' poteva contenere comunicazioni epistolari); lo compilava con l'importo, il destinatario, l'indirizzo del mittente ed eventualmente aggiungeva le sue comunicazioni al destinatario nell'apposito spazio sul fronte nella terza parte (lo spazio continuava anche al retro); il modulo poteva recare aggiunti francobolli quando il prezzo di vendita era cambiato; la terza parte del modulo poteva invece recare francobolli quando erano richiesti servizi aggiuntivi (espresso, posta aerea, ecc.); si consegnava il modulo allo sportello postale (allora nelle grandi citta' c'erano appositi sportelli vaglia distinti da quelli dei conti correnti e molto comodi perche' non c'era quasi mai la fila);
3) l'impiegato postale a sua volta compilava (''scritturazione'', era il termine tecnico) un BOLLETTARIO separato dal quale si ricavavano:
- una MATRICE che restava all'ufficio di spedizione
- una RICEVUTA consegnata al mittente (il quale - pagando un diritto - poteva anche ottenere un ulteriore ATTESTATO di spedizione)
- e soprattutto una CEDOLA DI CONVALIDA che recava dei tagliandini che indicavano lo scaglione di importo del vaglia, da ritagliare opportunamente. Questa cedola veniva incollata A CAVALLO TRA LA PRIMA E LA SECONDA sezione del modulo vaglia e poi timbrata (questo e' il motivo dei ''mezzi cerchi'' per il timbro (l'altro mezzo cerchio era sulla cedola di convalida); in questo modo si evitavano manipolazioni dell'importo;
4) l'ufficio speditore a questo punto inseriva l'INTERO MODULO vaglia (piegato) in un'apposita busta specificamente prodotta per questo servizio, che viaggiava (presumo ''descritta'') al domicilio del destinatario.
5) il destinatario poteva staccare e trattenere la terza sezione del modulo vaglia (quella con le comunicazioni del mittente) e poteva girare il vaglia come un assegno o presentarlo allo sportello dell'ufficio di destinazione per l'incasso.
6) l'ufficio di destinazione (ufficio ''pagatore'') apponeva i suoi timbri al verso, negli appositi spazi previsti sulla prima e sulla seconda parte del modulo. In teoria almeno, non era previsto che timbrasse il frontespizio del vaglia: ma magari nell'entusiasmo...

Un po' complicato?? Forse si', perche' poi il sistema venne reso piu' spedito sostituendo sistemi meccanici alla cedola di convalida da ritagliare; ma il tutto era macchinoso egualmente e alla fine il sistema e' stato radicalmente modificato diversi anni fa.

Comunque i moduli vaglia sono oggetti simpatici per la stampa accurata, la specifica filigrana (quella in uso sotto il fascismo aveva anche un grande fascio con l'anno E.F.; quella repubblicana ha un aspetto inconsueto con grandi linee ondulate). Ti mostro qui sotto una scansione fronte-retro di un modulo di Repubblica e tre versioni successive della parte centrale (quella con il logo delle poste e il differente posizionamento del valore: in alto, in basso a sinistra e in basso a destra) ..........
dritto.jpg
verso.jpg
REP.jpg
ente.jpg
FMR.jpg
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Riccardo Bodo
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Re: Vaglia

Messaggio da francyphil »

Perfetto, ultra esaurienti complimenti e grazie ad Agostino e a Riccardo :abb: .

Vi chiedo un'ultima cosa: Riccardo nel punto 4 dice:
4) l'ufficio speditore a questo punto inseriva l'INTERO MODULO vaglia (piegato) in un'apposita busta specificamente prodotta per questo servizio, che viaggiava (presumo ''descritta'') al domicilio del destinatario.


La busta viaggiava dall'ufficio speditore al destinatario oppure il modulo veniva inviato allo scoperto all'ufficio di zona e qui inviato in busta chiusa al destinatario? Vi domando questo perché al retro sono presenti due spazi per la timbratura: uno per l'ufficio di arrivo e uno per l'ufficio pagatore


La presenza di annulli meccanici in quella posizione (tra l'altro ne ho trovati 3 e tutti in quella posizione) potrebbe essere spiegata con la presenza di questo passo intermedio. Ciao:
Francesco
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Re: Vaglia

Messaggio da mikonap »

Probabilmente è un intervento fuori tema ma questi sono i vaglia utilizzati nelle colonie dell'Africa Orientale
Ciao: michele
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dedicato con affetto al grande mondo di variabilità costituito dagli ordinari - Michele
marcadabollo

Re: Vaglia

Messaggio da marcadabollo »

francyphil ha scritto:La busta viaggiava dall'ufficio speditore al destinatario oppure il modulo veniva inviato allo scoperto all'ufficio di zona e qui inviato in busta chiusa al destinatario? Vi domando questo perché al retro sono presenti due spazi per la timbratura: uno per l'ufficio di arrivo e uno per l'ufficio pagatore
La presenza di annulli meccanici in quella posizione (tra l'altro ne ho trovati 3 e tutti in quella posizione) potrebbe essere spiegata con la presenza di questo passo intermedio. Ciao:
E' una citazione a memoria e di anni ormai molto lontani: ricordo che arrivavano a casa allo scoperto. Se facessero così l'intero viaggio non so dirtelo.
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francyphil
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Re: Vaglia

Messaggio da francyphil »

mikonap ha scritto:Probabilmente è un intervento fuori tema ma questi sono i vaglia utilizzati nelle colonie dell'Africa Orientale
Ciao: michele

Ciao Michele
Anche il terzo di quelli che mostri ha un annullo meccanico nella posizione "incriminata" Ciao:
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Re: Vaglia

Messaggio da francyphil »

marcadabollo ha scritto:
francyphil ha scritto:La busta viaggiava dall'ufficio speditore al destinatario oppure il modulo veniva inviato allo scoperto all'ufficio di zona e qui inviato in busta chiusa al destinatario? Vi domando questo perché al retro sono presenti due spazi per la timbratura: uno per l'ufficio di arrivo e uno per l'ufficio pagatore
La presenza di annulli meccanici in quella posizione (tra l'altro ne ho trovati 3 e tutti in quella posizione) potrebbe essere spiegata con la presenza di questo passo intermedio. Ciao:
E' una citazione a memoria e di anni ormai molto lontani: ricordo che arrivavano a casa allo scoperto. Se facessero così l'intero viaggio non so dirtelo.
Michele

Anche questo potrebbe spiegare il tutto con un annullo intermedio di distribuzione e non dell'ufficio ricevente.
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Re: Vaglia

Messaggio da ancaria »

somalafis ha scritto: ............ l'ufficio speditore a questo punto inseriva l'INTERO MODULO vaglia (piegato) in un'apposita busta specificamente prodotta per questo servizio, che viaggiava (presumo ''descritta'') al domicilio del destinatario..........

Sinceramente anch'io non conoscevo questo "passaggio" descritto da Riccardo, anzi, proprio per la presenza di francobolli e bollature meccaniche, pensavo che i vaglia viaggiassero "allo scoperto".
Incuriosito da ciò mi sono messo alla ricerca di notizie in rete ........... ed ecco la famigerata busta per spedizione vaglia Mod. N. III (immagine tratta dal sito postaesocietà.it)
Mod. III.jpg

Dall'intestazione della busta appare chiaro che veniva utilizzata solo per trasmissione vaglia tra Uffici postali, pertanto era l'ufficio postale di arrivo ad occuparsi di recapitarlo al beneficiario (probabilmente "allo scoperto").
Ciao: Ciao: Ciao: Agostino
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Re: Vaglia

Messaggio da somalafis »

Ok, pardon: evidentemente i miei ricordi per la fase di inoltro del vaglia non erano cosi' completi come credevo: il fatto e' che utilizzavo spesso i vaglia come metodo di pagamento ma in genere non ne ricevevo....Mi ricordavo dell'esistenza dell'apposita busta per l'inoltro dei vaglia ma non piu' che veniva inviata ad un ufficio postale abilitato nell'area di residenza del destinario e che era questo ufficio a provvedere successivamente al recapito domiciliare: eppure un po' di riflessione avrebbe dovuto farmi tornare in mente questa procedura. Ma a questo punto direi che l'intera trafila e' ormai chiara....
Riccardo Bodo
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Re: Vaglia

Messaggio da francyphil »

Perfetto, ringrazio tutti :abb:

Buona giornata Ciao:

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Vaglia

Messaggio da Vacallo »

C'è qualcuno che è in grado di mostrarmi un vaglia completo, in uso nel 1915? Grazie,
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Re: Vaglia

Messaggio da somalafis »

Immagino che tu ti riferisca ai moduli vaglia per l'uso interno, non a quelli per l'estero (che non rientrano tra gli interi postali). Prendo le immagini dal ''Novellario'' di Franco Filanci.
Nel 1915 erano ancora in uso i moduli su cartoncino emessi nel 1911; erano previsti in due tagli: fino a 25 lire e per importi sopra le 25 lire.
IMG_20161016_0001.jpg
Erano in uso anche i vaglia-lettera, per avere maggiore riservatezza
IMG_20161016_0003.jpg
IMG_20161016_0004.jpg
Nel 1922 i moduli del 1911 vennero ristampati con lo stemma reale al posto dell'aquiletta sabauda e nel 1924 comparvero quelli con valore indicato (centesimi 10), sostanzialmente del tipo poi usato anche in periodo di Repubblica.
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Riccardo Bodo
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Re: Vaglia

Messaggio da Vacallo »

Grazie Riccardo, proprio quello che cercavo.

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