La lavorazione della corrispondenza affrancata al verso

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giancarlo colombo
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La lavorazione della corrispondenza affrancata al verso

Messaggio da giancarlo colombo »

Ciao a tutti,
volevo un vostro parere su questa lettera partita da Milano il 30 12 52
sbarrata con croce, come in periodo prefilatelico, ad indicare il porto
franco. Al verso però vi è un 15 centesimi annullato in arrivo a Gavirate sia
con tratti di penna che con il datario in uso presso tale ufficio.
è solo una lettera male affrancata?
se in partenza è stata sbarrata, perchè considerata franca, come mai non hanno annullato anche il 15 al
verso?
i tratti a penna sul francobollo sono stati apposti in partenza o anchessi in arrivo?
http://img18.imageshack.us/img18/2065/gavirate.jpg
gavirate.jpg

grazie per le risposte Ciao: Ciao:
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fildoc
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Re: lettera franca?

Messaggio da fildoc »

Secondo me affrancata al verso perchè davanti non c'era posto....
+-x:
Sommiamo le idee, riduciamo gli ostacoli, moltiplichiamo le relazioni e condividiamo le conoscenze!


ciao
Ciao: Ciao: Ciao:
Fildoc
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giancarlo colombo
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Re: lettera franca?

Messaggio da giancarlo colombo »

Massimiliano,
qualcosa non quadra perchè nell'angolo in basso a sinistra
della lettera poteva essere benissimo collocato il 15 centesimi.
Comunque, perchè l'impiegato non ha annullato il bollo al verso?
Non voglio sollevare un problema per così poco, ma questa lettera è
alquanto strana.
Vediamo anche cosa ne pensa il buon Francesco ( sei già in ferie?)
Ciao: Ciao:
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francesco luraschi
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Re: lettera franca?

Messaggio da francesco luraschi »

Un bollino (il termine franco-bollo verrà più tardi) apposto al verso rimanda a gesti tipici degli scriventi del passato, non necessariamente utilizzatori del canale postale, abituati all’uso di bollini-chiudilettera che infatti si applicavano dietro.

Fisicamente e visivamente queste due categorie si somigliavano: entrambe erano vignette colorate, gommate e pronte da ritagliare con le forbici. E una circolare del 3 giugno 1850 ( la data molto prossima al giorno di emissione fa capire come il fenomeno fu sicuramente diffuso dato che la posta intervenì prontamente) ci ricorda che all’inizio vi furono errori di interpretazione della nuova normativa che prevedeva l’applicazione del francobollo sulla lettera “sul suo indirizzo alla metà del margine superiore” : in quella data si avvisava il pubblico che “(i bollini da lettera) …si rinvennero attergati e tal volta anche fatti servire contemporaneamente di suggello alle medesime”.

E ciò comportava perdite di tempo da parte degli impiegati e possibile tassazione di lettere in esatta tariffa ma portanti il francobollo al verso.

Ancora nel 1852 capitavano di queste lettere e la sede milanese, probabilmente perché molto trafficata, ci ha tramandato più di una testimonianza con diverse modalità di lavorazione delle lettere: tassate, detassate, francobolli annullati a penna e con tipari a inchiostro.

In questo caso specifico l’impiegato si accorse del francobollo al verso e non inciampò nell’errata tassazione di cui infatti non vi è traccia sul frontespizio. Per regolarizzare la spedizione, e forse per segnalare a destino l’anomalia presente nella lettera, tracciò invece la X sebbene questo segno di porto pagato fosse ormai escluso dalle normative postali del periodo filatelico.

Differentemente da altri casi del periodo il francobollo venne annullato a penna. Una lettera simile è nota con il c.10 applicato al verso a Padova il 1/6/1850, anch'esso demonetizzato con tratti di penna. La lettera venne tassata, ritassata e quindi detassata!

In arrivo a Gavirate, infine, il francobollo venne nuovamente annullato con il datario d’ufficio per regolarizzare la spedizione. Un altro timbro in arrivo venne messo come da prassi.

E' l'ennesima conferma che Giancarlo ha materiale molto bello e intrigante! :clap:


Ciao: Francesco

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Ciao: Francesco
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