Si tratta di una sovraffrancatura? Oppure essendo Ginevra sul confine è stato contato come raggio limitrofo, quindi si stava andando ad assolvere un quadruplo porto?
Grazie a tutti!!!


Andrea61 ha scritto:Non c'è indicazione che le lettere siano passate per la Francia.
Manca, infatti, il cachet rosso d'entrata a doppio cerchio.
Ti confermo 65, dopo che mi è stata spedita immagine del retro. Ritieni quindi che anche se l'utilizzo è stato del limitrofo non può essere considerata come tale.enrico54 ha scritto:Rettifico la mia prima osservazione: non può che essere 1865, in quanto la tariffa di R.L. fu valida sino al 30.6.1875, e la tua lettera è del mese di Ottobre.
![]()
Enrico Flaminio
_____________
Colleiono usi postali e fiscali dell'emissione De La Rue
cipolla ha scritto:Ti confermo 65, dopo che mi è stata spedita immagine del retro. Ritieni quindi che anche se l'utilizzo è stato del limitrofo non può essere considerata come tale.enrico54 ha scritto:Rettifico la mia prima osservazione: non può che essere 1865, in quanto la tariffa di R.L. fu valida sino al 30.6.1875, e la tua lettera è del mese di Ottobre.
![]()
Enrico Flaminio
_____________
Colleiono usi postali e fiscali dell'emissione De La Rue
Secondo l'articolo di Boschetti sul numero 40 di Vaccari Magazine (quello sul numero 50 è irrilevante per la lettera di Bruno in quanto riguarda solo il Regno Lombardo-Veneto) la tariffa si applica tra le località, quindi non gli uffici postali, situate nel raggio di 45 km dagli otto punti di frontiera definiti dalla convenzione dell'8 agosto 1861. Pertanto la tariffa non si applica a località che distano tra di loro un massimo di 45 km, ma a località che potrebbero distare in linea retta fino a 90 km. Ciò detto, l'Indicatore Postale elenca, secondo quanto dice Enrico, gli uffici postali e non le località: nessuna sorpresa che Brissago non sia in elenco perché è assai probabile che nel 1864 questa località non avesse ancora un ufficio postale (e dipendesse verosimilmente da Ascona o addirittura direttamente da Locarno). Quindi a mio parere tutto a posto: nessun impiegato distratto ma lettera spedita tra due località ciascuna distante in linea retta non più di 45 km dal confine di Cannobio: Brissago è a 2,5 km, Sesto Calende a 42 km.enrico54 ha scritto:.... Nel merito: tra gli uffici svizzeri che rientravano nella regola della tariffa ridotta per Raggio Limitrofo tra Italia e Svizzera non rientra Brissago, mentre invece tra quelli italiani figura Sesto Calende (verifica tu stesso a pag. 148 e 149 dell'Indicatore Postale del 1864, dal sito dell'ISSP, l'elenco completo degli uffici italiani e svizzeri compresi nel Raggio Limitrofo; nel n.40 di VM il Boschetti riporta lo stesso elenco, non può che averlo tratto appunto dall'Indicatore Postale)......
Enrico Flaminio
Faido, misurando con Google maps è infatti a 43 km dal confine di Cannobio.Vacallo ha scritto:Infatti ho una lettera del 1863 diretta a Faido, cioè quasi al confine col Gottardo, che è stata affrancata in RL.
Riporto di seguito:glücklich sammler ha scritto:Secondo l'articolo di Boschetti sul numero 40 di Vaccari Magazine (quello sul numero 50 è irrilevante per la lettera di Bruno in quanto riguarda solo il Regno Lombardo-Veneto) la tariffa si applica tra le località, quindi non gli uffici postali, situate nel raggio di 45 km dagli otto punti di frontiera definiti dalla convenzione dell'8 agosto 1861. Pertanto la tariffa non si applica a località che distano tra di loro un massimo di 45 km, ma a località che potrebbero distare in linea retta fino a 90 km.