Caro Lucio, bella differenza. Bravo! Non l'avevo mai notata, fra i miei pochi interi di quel tipo. Vedrò fra i miei pezzi, se la distanza fra impronta e scritta ha delle "tolleranze" significative, anche per mia curiosità. Buon anno di nuovo a tutti, e stavolta, se lo permettete, a te Lucio in particolare!!
Lucio ha scritto: .. il doppio passaggio per aver i due colori ha portato alla visibile differenza .. *
Non credo che ci fossero due passaggi: per ottenere la stampa in due colori si usavano i due cilindri disponibili sulle Goebel rotocalco, stampando in un solo passaggio. Comunque evidentemente i due esemplari appartengono a due tirature diverse. Auguri!!!
Non seguo gli interi postali, ma chiedo: erano stampati in rotocalco oppure in offset?
Andrea Bizio Gradenigo Iscritto dal 7 luglio 2004 http://www.giandri.altervista.org/ La filatelia è divertimento, studio, approfondimento e cultura, non è un libretto di banca.
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giandri ha scritto:Non seguo gli interi postali, ma chiedo: erano stampati in rotocalco oppure in offset?
Le prime cartoline postali italiane furono stampate in tipografia (le eventuali illustrazioni al retro erano prodotte con vari sistemi, di solito in eliotipia, in una seconda fase). Dal 1931, con l'emissione per la nuova Stazione di Milano dotata della nuova effigie reale tipo 'imperiale' , le CP furono stampate in rotocalco. Quelle segnalate da Lucio sono bicolori e stampate in rotocalco, usando - secondo me - i due cilindri previsti appunto dalle rotative Goebel. Dal 1979 (o giu' di li') il poligrafico ha cominciato effettivamente a stampare le cartoline postali in offset (o in qualche caso in offset+calcografia).
Grazie per aver colmato la mia lacuna. Mi hai risparmiano di andare in cerca per documentarmi
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Ritorniamo alla stampa delle cartoline postali. Chiedo venia se ieri sera non ho neppure provato a documentarmi, ed allora esprimo un dubbio/domanda a voi che seguite questo settore. Se vennero stampate in rotocalco con le Goebel, questo significa che il cartoncino delle cartoline era fornito in bobine....
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giandri ha scritto:Ritorniamo alla stampa delle cartoline postali. Chiedo venia se ieri sera non ho neppure provato a documentarmi, ed allora esprimo un dubbio/domanda a voi che seguite questo settore. Se vennero stampate in rotocalco con le Goebel, questo significa che il cartoncino delle cartoline era fornito in bobine....
Francamente le mie conoscenze di tipografia sono un po' limitate. Sicuramente le CP imperiale e successive sono realizzate con tavole o cilindri di stampa preparati con metodo fotocalcografico perche' con una lente si puo' vedere il tipico retino punteggiato. Ma non avevo mai riflettuto sul problema di disporre di cartoncino in rotoli: tuttavia immagino che sia stato possibile, considerato anche che non ha un grandissimo spessore. A mia conoscenza non sono sopravvissuti fogli ''interi di interi'' postali rotocalcografici: esistono che io sappia solo rarissimi fogli interi di cartoline postali stampate con sistema tipografico. Tuttavia esistono rari esemplari di CP stampate su carta ricongiunta, il che non avrebbe nessun senso se non si dovessero unire due lembi di una bobina. Secondo Filanci e Sopracordevole, per le CP postali opere del regime furono prediposte lastre di stampa formate da gruppi di 24 cartoline semplici (o 12 cartoline doppie a risposta pagata). Per la CP da 75+75 centesimi ci si dovette limitare ad un solo colore (invece dei due colori delle CP da 75 centesimi con vignetta semplici) per poter usare i due cilindri (disponibili sulle macchine) per la stampa contemporanea delle due facciate. L'uso contemporaneo dei due cilindri di stampa a rotocalco fu impiegato anche per una tiratura della CP imperiale senza vignetta da 30 centesimi con il motto 'vinceremo': un cilindro stampava la cartolina con l'impronta e le diciture, mentre l'altro stampava solo il motto di propaganda bellica; la stampa presenta percio' due toni di colore e differenze nel posizionamento dei due elementi di stampa (varia cioe' la posizione fra motto e stemma). Le CP rotocalco realizzate a Novare (Mazzini, Turrita) presentano talvolta sul margine inferiore le cifre 1,2,3 o 4 che identificano i quattro gruppi di CP compresi in un cilindro di stampa e separati dall'interspazio. Nelle produzioni realizzate invece dal Poligrafico dello Stato a Roma la stessa funzione e' svolta da puntini (un po' come nei gruppi dei francobolli rotocalcografici) o talvolta da un cifra romana.
somalafis ha scritto:....ci si dovette limitare ad un solo colore (invece dei due colori delle CP da 75 centesimi con vignetta semplici) per poter usare i due cilindri (disponibili sulle macchine) per la stampa contemporanea delle due facciate....
Giusto, non ne avevo tenuto conto. Non avevo tenuto conto delle due facciate. Quindi probabilmente si ricorreva, almeno in certi casi, alla stampa "in bianca e volta": ciascun cilindro aveva impresso sia il recto che il verso della cartolina, in posizioni sfasate. In questo modo con il primo cilindro metà cartoline ricevevano la stampa del recto, l'altra metà quella del verso. Col cilindro successivo quelle che avevano ricevuto la stampa del recto ricevevano quella del verso, l'incontrario l'altra metà. Comunque al di là di queste considerazioni, nel frattempo mi sono informato un po' su questi (per me) oggetti misteriosi: le cartoline postali vennero stampate con la Goebel in rotocalco a partire dall'ottobre 1932.
Andrea Bizio Gradenigo Iscritto dal 7 luglio 2004 http://www.giandri.altervista.org/ La filatelia è divertimento, studio, approfondimento e cultura, non è un libretto di banca.
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No, non è "tonnaggine". E' che quasi certamente non ho mai visto uno di questi oggetti postali. Perciò è bene che me ne stia zitto.
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... ciao Giandri .. invece io preferirei che tu scrivessi di più, ed in ogni campo, a volte prego il tuo intervento che non è mai ovvio .. .. lugana ed amarone ...
Lucio
216 *1030*
Ultima modifica di Lucio il 19 agosto 2012, 11:59, modificato 1 volta in totale.
... Lucio ... cordiali saluti Lugana per tutti ...
... malato d' interi .. varietà .. annulli .. moduli ed etichette postali .. erinnofili ... ... le mie infezioni .. cancelleria .. posacenere .. adesivi in foglio .. promocard .. .. biglietti in genere .. bustine zucchero .. lotterie .. carte telefoniche .. spille .. .. confezioni per alberghi prodotti igiene e pulizia .. stecchini .. tappi .. semenze ...
Ti ringrazio per le tue parole, ma vedi, non è "non voler scrivere" per tenermi dentro di me chissà quali mostruosi segreti che non si devono sapere in giro. E' semplicemente che per cercare di parlare di tecniche di stampa, bisogna vedere come un oggetto è risultato stampato. Finché ci provo con i francobolli, le mie cantonate rientrano in una percentuale fisiologica. Se mi dovessi addentrare con le cartoline (che non conosco) è meglio che non dica niente: il mio sarebbe uno sparare alla cieca.
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A Giandri: per spiegare il problema delle cartoline ''doppie'' (domanda e risposta pagata) occorre tenere presente che il foglio stampato in rotocalco presentava su una facciata 12 cartoline ''domanda'' intervallate da altrettante file di spazi bianchi; l'altra facciata presentava 12 cartoline ''risposta'' intervallate da altrettanti spazi bianchi in concidenza con le parti ''domanda''. Non sono sopravvissuti fogli interi di cartoline stampate in rotocalco dall'Italia, ma un'idea della questione ce la possono dare fogli stampati dal Vaticano che sono sopravvissuti. Allego le illustrazioni pubblicate a suo tempo su ''Qui Flatelia''. Va tenuto presente che pero' sono fogli che recano affiancate sia CP da 20+20 lire sia CP da 35+35 lire.
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A Lucio: come ho scritto non sono granche' esperto in arti tipografiche, ma non capisco bene le tue obiezioni su quanto riportato dal catalogo Interitalia. Per quanto riguarda gli abbinamenti, dallo stesso catalogo rilevo in tema di Cartoline Postali ''opere del Regime'' che le CP da 15+15 centesimi ebbero 4 tirature per 48 abbinamenti diversi fra le vignette; che della CP da 30+30 centesimi ci furono due tirature del tipo con intestazione ''opere del regime Roma'' per 24 possibili abbinamenti, mentre del tipo ''Opere del regime'' e immagini di Littoria fu realizzata la stampa con una sola lastra di 12 esemplari; della CP da 75+75 centesimi sarebbero state realizzate 5 doppie lastre per 60 possibili abbinamenti di vignette (12x5). Per le catoline doppie ''turistiche'' da 30+30 centesimi, sarebbero state realizzate tre tirature in bruno (36 possibili abbinamenti) e lo stesso in seppia.
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Scusa Lucio, forse sono un po' tardo ma continuo a non capire bene le perplessita' sugli abbinamenti. Ti indico come la vedo io, analizzando gli abbinamenti delle Cartoline postali con risposta pagata ''opere del regime'' da 15+15 centesimi (e chiedo venia se saro' un po' prolisso, ma voglio evitare di essere poco chiaro): 1)il catalogo Interitalia specifica che furono eseguite 4 tirature che consentono in teoria 48 abbinamenti diversi; di questi ne sono noti a chi ha compilato il catalogo (e aggiungerei anche a noi soci dell'Unione filatelisti interofili) solo 25; e' evidente che possono esistere altri abbinamenti che per essere – come dire - accolti e catalogati andrebbero verificati con un esemplare da poter vedere. 2) in piu' il catalogo elenca in un apposito specchietto le vignette note sulle singole ''domande'' o ''risposte'', a prescindere dall'abbinamento. E in questo specchietto, in effetti, c'e' una contraddizione. Manca l'indicazione tra le 'risposte' da 15 centesimi della vignetta 'Ingresso ferrovie vaticana' che invece e' segnalata nell' abbinamento ''stadio PNF+Ingresso ferrovia vaticana''; quest'ultimo abbinamento era gia' segnalato nelle vecchie edizioni del vecchio catalogo ''Pertile'' (quello compilato da Luigi Pertile); figura ad esempio nella terza edizione di tale catalogo datata 1983 che ho appositamente consultato. Anni fa, prima dell'uscita del catalogo ''Nuovo Pertile'' (ora diventato ''Interitalia''), all'interno dell' UFI venne pero' compiuta un'operazione di riscontro e di segnalazione di vignette note (come peraltro e' stato fatto su centinaia di prime date note di CP e BP). Puo' trattarsi quindi di un semplice refuso (chiedero' agli autori). 3)Dai soci UFI negli ultimi anni non e' giunta nessuna segnalazione di scoperte di nuovi abbinamenti, ne' di parti separate non catalogate; 4)lo specchietto delle sezioni domanda e risposta note mette in effetti in luce un fenomeno singolare: certe vignette appaiono usate esclusivamente per le parti ''domanda'' e altre per le parti ''risposta'' (e il fenomeno si replica quasi identico per le CP 30+30); l'unica eccezione e' appunto la vignetta 'Ingresso ferrovia vaticana' (mentre nel vecchio 'Pertile' mi sembra che ce ne fossero un altro paio). Forse certe composizioni ebbero tirature meno ampie di altre e non sono pervenute sul mercato collezionistico; se si scopriranno altri abbinamenti il quadro, pero', potra' cambiare. 5)D'altra parte va tenuto presente che fra gli abbinamenti noti, alcune vignette 'si ripetono': per esempio fra le 'domande' , le vignette Isolamento del campidoglio e Stadio del PNF compaiono in quattro abbinamenti diversi; altre vignette compaiono tre volte o due o una volta sola. Fra le risposte sono le vignette Ospedale e Ippodromo ad avere quattro abbinamenti diversi e cosi' via. Non sappiamo quale schema di abbinamento scelsero i tecnici dell' Istituto Poligrafico dello Stato: casuale, voluto, pensato...???? Ma mi pare chiaro che all'appello manchi qualche abbinamento. E', d'altra parte, il bello del collezionismo: la caccia a cose inedite e' sempre aperta.....!!!