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Il
pozzo di corte Perini. |
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A San Lio.
Questi luoghi una volta erano denominati "Perina" (corte e sotopòrtego
Perina) per quella abitudine di aggettivare i nomi di famiglia che
si attribuivano ad un qualche luogo: cosicché si diceva corte, o sotopòrtego,
Perina.
La corte, con il relativo sotopòrtego d'accesso, ha preso il nome
da un Giacomo Perini, maestro di scuola, che vi abitava nel 1661 in una
casa di proprietà in parte del nobil homo Daniele Gradenigo (lo
stemma dei Gradenigo è visibile sulla facciata che prospetta sulla salizada
San Lio) ed in parte dagli eredi di Nicolò Pisani.
Troviamo inoltre che vi abitava anche un «Paolo Perini barbier», forse
appartenente alla stessa famiglia del precedente, in una casa di Camillo
Malipiero e fratelli.
Un lato della corte è caratterizzato da un portico, ormai chiuso e
privatizzato a servizio di un ristorante aperto dove un tempo (seconda
metà del Novecento) esisteva un negozio di accessori di arredamento, tra
cui la carta da parati.
Una volta esisteva un altro sotopòrtego che metteva in
comunicazione questa corte con le prossime calli de la
Malvasia e
dell'Oratorio.
Al centro della corte è visibile una vera da pozzo (puteale) che mostra
su due facce contrapposte un'anfora e sulle altre due uno stemma (uno dei
quali è stato scalpellato in epoca francese).
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La
corte Perini (a sinistra il "sotopòrtego" d'accesso
provenendo da San Lio). |
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