Le lettere "d'ufficio"

Forum di discussione sulle emissioni e la storia postale del Regno Lombardo-Veneto.

Moderatore: fildoc

Avatar utente
mestrestamps
Messaggi: 2015
Iscritto il: 25 gennaio 2009, 23:18
Località: mestre

Re: Una busta da interpretare....

Messaggio da mestrestamps »

Ciao:

Probabilmente anche l' Ospitale Civile di Chioggia ci aveva provato...... :-)) :-))

chioggia d'ufficio 001.jpg


Ciao:
Non hai i permessi necessari per visualizzare i file allegati in questo messaggio.
andreafusati@gmail.com

prefilateliche della Repubblica di Venezia
storia postale del Regno Lombardo Veneto
annullamenti di Lombardo Veneto su Italia

http://www.museodeitasso.com

SOSTENITORE dal 2009 al 2022

" Se Dio non avesse fatto la donna, non avrebbe fatto il fiore. " (Oscar Wilde)

visita il mio negozio su delCampe http://www.delcampe.net/negozi/mestrestamps
Avatar utente
Stefano1981
Messaggi: 941
Iscritto il: 13 luglio 2007, 13:58
Località: Castelfranco Veneto

Re: Una busta da interpretare....

Messaggio da Stefano1981 »

Altre due lettere d'ufficio:
img158.jpg

img159.jpg

L'indicazione "d'ufficio" potrebbe riguardare invece il testo della missiva? :mmm:
Ciao:
Non hai i permessi necessari per visualizzare i file allegati in questo messaggio.
Avatar utente
francesco luraschi
Messaggi: 2791
Iscritto il: 14 luglio 2007, 18:08
Località: Como

Re: Una busta da interpretare....

Messaggio da francesco luraschi »

perche'non venne tassata? :mmm: :-)) :-)) :-)) :-)) :mmm:
Non hai i permessi necessari per visualizzare i file allegati in questo messaggio.
I nostri articoli:

https://www.academia.edu/10877153/_News ... _1850-1866_

Cliccare su authors per leggerli tutti facendo scorrere la pagina verso il basso oppure iscriversi al sito http://www.academia.edu per scaricare il PDF.

Ciao: Francesco
Avatar utente
mestrestamps
Messaggi: 2015
Iscritto il: 25 gennaio 2009, 23:18
Località: mestre

Re: Una busta da interpretare....

Messaggio da mestrestamps »

Ciao:

Da Rovigo a Venezia il porto era di 15 centesimi...l'ufficio postale di Venezia applicò in arrivo un francobollo da 30 centesimi che quindi comprendeva il pagamento del porto e conseguentemente la tassazione a carico del destinatario... :mmm: :mmm:

Ciao: Ciao:
andreafusati@gmail.com

prefilateliche della Repubblica di Venezia
storia postale del Regno Lombardo Veneto
annullamenti di Lombardo Veneto su Italia

http://www.museodeitasso.com

SOSTENITORE dal 2009 al 2022

" Se Dio non avesse fatto la donna, non avrebbe fatto il fiore. " (Oscar Wilde)

visita il mio negozio su delCampe http://www.delcampe.net/negozi/mestrestamps
Avatar utente
fildoc
Messaggi: 11510
Iscritto il: 16 luglio 2007, 22:12
Località: Verona

Re: Una busta da interpretare....

Messaggio da fildoc »

In alto un numero di protocollo e una scritta: nelle attribuzioni delegate
In basso un d'ufficio che presuppone una franchigia
Un timbro di Rovigo con data al centro
Un indirizzo di un avvocato di Venezia
un 30 centesimi annullato con un timbro di servizio noto solo rararmente su ricevute di ritorno (chiaramente un timbro interno da capoufficio)
Gia' ci sono molti elementi da far quadrare.....

Ma secondo me l'annullo tondo è strabiliante!
Si legge: Sigillo della regia città di Soligo!!!!!!!

La cosa piu' probabile mi pare una rispedizione............
Spedizione in franchigia da Soligo, arrivo a Venezia e "nelle attribuzioni delegate" poi inviata a Rovigo probabilmente a carico dell'ufficio di Venezia
Un'ipotesi certamente azzardata ... bisognerebbe pero' conoscere il testo interno o perlomeno il retro!
+-x:
Sommiamo le idee, riduciamo gli ostacoli, moltiplichiamo le relazioni e condividiamo le conoscenze!


ciao
Ciao: Ciao: Ciao:
Fildoc
Avatar utente
francesco luraschi
Messaggi: 2791
Iscritto il: 14 luglio 2007, 18:08
Località: Como

Re: Una busta da interpretare....

Messaggio da francesco luraschi »

l'affrancatura e'esatta, rovigo-venezia II distanza.

inoltre il bollo tondo e'di rovigo che, essendo capoluogo di provincia, era "citta'regia" e sede della "regia delegazione", in pratica l'amministrazione provinciale dipendente direttamente dal governo di venezia. sicuramente la lettera parte da rovigo.


Ciao: francesco
I nostri articoli:

https://www.academia.edu/10877153/_News ... _1850-1866_

Cliccare su authors per leggerli tutti facendo scorrere la pagina verso il basso oppure iscriversi al sito http://www.academia.edu per scaricare il PDF.

Ciao: Francesco
Avatar utente
mestrestamps
Messaggi: 2015
Iscritto il: 25 gennaio 2009, 23:18
Località: mestre

Re: Una busta da interpretare....

Messaggio da mestrestamps »

Ciao:

francesco luraschi ha scritto:l'affrancatura e'esatta, rovigo-venezia II distanza.


:OOO: :OOO: :OOO:

Francesco, è vero...non spararmi!! :pray: :pray: ...ho scritto di fretta iei sera, dopo aver festeggiato tutto il giorno la Prima Comunione di mio figlio....ad acqua.... :fii: :fii: :fii:

Ciao: Ciao:
andreafusati@gmail.com

prefilateliche della Repubblica di Venezia
storia postale del Regno Lombardo Veneto
annullamenti di Lombardo Veneto su Italia

http://www.museodeitasso.com

SOSTENITORE dal 2009 al 2022

" Se Dio non avesse fatto la donna, non avrebbe fatto il fiore. " (Oscar Wilde)

visita il mio negozio su delCampe http://www.delcampe.net/negozi/mestrestamps
Avatar utente
fildoc
Messaggi: 11510
Iscritto il: 16 luglio 2007, 22:12
Località: Verona

Re: Una busta da interpretare....

Messaggio da fildoc »

Allora Rovigo e non Soligo... :mmm:
Tutto sarebbe piu' semplice!
Parte d'ufficio da Rovigo, a Venezia ritengono non valida la franchigia, ma il capoufficio non ritiene neppure giusto tassarla come non affrancata.
Pertanto affranca la busta pagata probabilmente dall'avvocato al ricevimento con un 30 centesimi.
+-x:
Sommiamo le idee, riduciamo gli ostacoli, moltiplichiamo le relazioni e condividiamo le conoscenze!


ciao
Ciao: Ciao: Ciao:
Fildoc
Avatar utente
francesco luraschi
Messaggi: 2791
Iscritto il: 14 luglio 2007, 18:08
Località: Como

Re: Una busta da interpretare....

Messaggio da francesco luraschi »

mi trovi pienamente d'accordo. :-)) e'una franchigia non riconosciuta come tale dall'ufficiale postale di venezia. essendo un errore delle poste stesse si evito'di tassare la lettera richiedendo semplicemente il pagamento del porto al destinatario.

bel pezzo, comunque!

:clap: :clap: :clap: francesco

Revised by Lucky Boldrini - September 2011
I nostri articoli:

https://www.academia.edu/10877153/_News ... _1850-1866_

Cliccare su authors per leggerli tutti facendo scorrere la pagina verso il basso oppure iscriversi al sito http://www.academia.edu per scaricare il PDF.

Ciao: Francesco
Avatar utente
fildoc
Messaggi: 11510
Iscritto il: 16 luglio 2007, 22:12
Località: Verona

lettere d'ufficio

Messaggio da fildoc »

Spesso troviamo lettere in franchigia anche in periodo filatelico con su scritto d'ufficio
Sappiamo peraltro che era invalso uso di usare questa scritta quando esisteva la franchigia da parte dello speditore.

Tuttavia tutti abbiamo visto moltissime lettere affrancate con tale scritta....
Si pensa generalmente che queste siano lettere inoltrate da chi sperava nella franchigia e poi costrette all'affrancatura all'ufficio postale, perchè non aventi diritto!

Il numero di lettere è cosi' elevato che questa spiegazione a volte mi sembra poco convincente...
Anche Francesco Luraschi ha espresso dubbi a riguardo...

Ho trovato una disposizione pubblicata a Milano nel 1835 che forse getta nuova luce su questa prassi
Non hai i permessi necessari per visualizzare i file allegati in questo messaggio.
+-x:
Sommiamo le idee, riduciamo gli ostacoli, moltiplichiamo le relazioni e condividiamo le conoscenze!


ciao
Ciao: Ciao: Ciao:
Fildoc
Avatar utente
robymi
Messaggi: 2875
Iscritto il: 13 luglio 2007, 11:51
Località: Milano

Re: lettere d'ufficio

Messaggio da robymi »

Mah! Se ho ben capito lo scritto, si spiegherebbe per le lettere con porto a carico del destinatario, ma non vedo come si sposi con il nostro caso, nel quale si tratta di lettere affrancate pagate dal mittente.
Roberto
S T A F F
Avatar utente
arkorr
Messaggi: 463
Iscritto il: 15 marzo 2008, 23:32
Località: Genova

Re: lettere d'ufficio

Messaggio da arkorr »

L'osservazione di Roberto mi sembra condivisibile.
L'unica altra ipotesi che mi viene in mente è che una disposizione successiva all'introduzione dei francobolli prescrivesse - in aggiunta a quanto stabilito nel 1835 - che le lettere con tassa a carico, stante l'obbligo del pagamento del porto da parte del destinatario, fossero affrancate dall'Ufficio postale (se di partenza o arrivo non mi pare rilevante), usando cioè i francobolli come fossero segnatasse. In questo caso le lettere sembrerebbero affrancate dal mittente!
I dubbi circa queste lettere lasciano intendere che una simile disposizione non sia, ad oggi, conosciuta. Però, secondo voi, l'ipotesi è almeno plausibile?
Ciao: Ciao:

Corrado
Avatar utente
lucasa
Messaggi: 717
Iscritto il: 18 aprile 2011, 22:23

Re: lettere d'ufficio

Messaggio da lucasa »

io avevo capito il contrario

il secondo paragrafo parla di rifiuto di accettazione di lettere inviate da uffici obbligati a pagare il porto; poi però dice che ex ufficio non vuol dire franca il che fa presupporre che il mittente non avesse affrancato la lettera

:mmm: :mmm: :mmm:
Francesco torna la settimana prossima e ci sarà di sicuro di aiuto

Ciao: Ciao: Ciao:
Avatar utente
arkorr
Messaggi: 463
Iscritto il: 15 marzo 2008, 23:32
Località: Genova

Re: lettere d'ufficio

Messaggio da arkorr »

Vero Luca! Infatti io mi riferisco al primo capoverso, dove si parla invece - in sostanza - delle lettere con "tassa a carico del destinatario".
Ciao: Ciao:

Corrado
Avatar utente
francesco luraschi
Messaggi: 2791
Iscritto il: 14 luglio 2007, 18:08
Località: Como

Re: lettere d'ufficio

Messaggio da francesco luraschi »

Mi trovate purtroppo impreparato. Il tema è vastissimo e per affrontarlo adeguatamente bisogna andare indietro alle origini del sistema postale che noi conosciamo quando la corrispondenza era prevalentemente di Stato e quindi non pagante al dettaglio. Poi subentrarono i grossi mercanti ammanigliati ai governanti, anch’essi esenti che spedivano la propria corrispondenza insieme a quella di Stato, e infine vennero avviate per posta le lettere dei privati che finirono con l’essere tassate singolarmente dato che il fisco non rimase indifferente a questa fonte di gettito. La possibilità di spedire esente venne sempre ritenuta uno status symbol, un po’come oggi le auto blu, e nel ‘700 una folta schiera di persone finì con approfittare delle maglie larghe del postali.

Toccò quindi ai napoleonici stabilire chi poteva usufruire dell’esenzione. In linea di massima esistono tre categorie di esenti:

- persone/uffici con franchigia assoluta sia per l’interno sia per l’estero (per esempio la famiglia regnante)
- persone/uffici con franchigia limitata agli invii interni (per esempio i ministri)
- persone/uffici con franchigia limitata alla corrispondenza di servizio.

Penso che questo sia il caso che più si avvicina a noi: alcune persone/uffici godevano dell’esenzione solo verso determinati destinatari e solo per motivi di servizio. In alcuni casi era necessario che affrancassero. Per questo troviamo lettere dello stesso mittente a volte affrancate e a volte no.
So per certo di una tabella napoleonica del 1810 che portava tutti le categorie più o meno esenti, una austriaca del 1820 e una del 1851 ma forse ce ne sono altre che mi sfuggono. Per esempio nella tabella del 1820 compaiono esenti le Congregazioni municipali ma solo per la corrispondenza verso le autorità superiori.

Effettivamente avete ragione: il doc di Massimiliano si riferisce a corrispondenze con porto a carico del destinatario [autorità o parti (=privati)] spedite rispettivamente da mittenti esenti o obbligati al porto. Si scrive che il recapito e il pagamento della tassa applicata sarebbe stato coattivo attraverso per esempio la Pretura.
Più interessante il punto 1 (non postato) dove invece si scrive riguardo la tassa di impostazione che doveva essere nel caso di “mittente non esente- destinatario esente” pari alla ½ del porto.

In periodo filatelico, almeno nel 1850, una lettera trovata in buca diretta ad un destinatario esente veniva tassata per metà del porto senza addizionale mentre se diretta ad un ufficio veniva tassata per l’intero porto più l’addizionale (3 carantani/lotto). In quest’ultimo caso il destinatario non pagava la tassa ma la coperta veniva retrocessa così da obbligare il mittente al pagamento. Ovviamente tutto questo era valido se il mittente non era esente.

Non escludo che dopo il 1850 qualcosa sia cambiato.

Io penso che le pseudo-franchigie siano riconducibili al traffico di uffici che confezionavano le spedizioni nella stessa maniera e poi procedevano all’affrancatura o meno a secondo dei destinatari.

Ciao: Francesco

Revised by Lucky Boldrini - September 2017
I nostri articoli:

https://www.academia.edu/10877153/_News ... _1850-1866_

Cliccare su authors per leggerli tutti facendo scorrere la pagina verso il basso oppure iscriversi al sito http://www.academia.edu per scaricare il PDF.

Ciao: Francesco
Rispondi

Torna a “Regno Lombardo-Veneto”

SOSTIENI IL FORUM