Antonello Cerruti ha scritto:Non conosco il testo completo del certificato di Enzo Diena e non mi meraviglierei se in esso fosse spiegata quella che - secondo me - è la probabile verità circa quell'affrancatura.
L'uso dell'ANNULLATO in cartella in un periodo in cui (fuori di Napoli) erano in uso gli svolazzi, gli annullamenti non passanti, l'assenza di qualunque segno di tassazione, il posizionamento davvero singolare delle Trinacrie, ecc., mi suggeriscono una sola ipotesi: il riuso fraudolento dei francobolli, con l'affrancatura da 2 grana "assemblata" dal mittente e "tollerata" dall'impiegato postale.
Cordiali saluti.
Antonello Cerruti
Ciao
Antonello ed un saluto a tutti.
Non conosco il contenuto del certificato.
La tua ipotesi è orientata sulla frode postale, quindi al riutilizzo dei FB ricomposti per una affrancatura pari a grana 3 per frodare l’amministrazione postale. Consegue che escludi una possibile manomissione dopo l'avvenuta consegna al destinatario. Almeno mi pare di capire.
Il mancato censimento nella importante (almeno a mio avviso) pubblicazione Bolaffi (ediz. 1991), il mancato inserimento tra “le maggiori rarità” cui opportunamente il Sassone A.S.I. riserva una pagina intera (pag. 175 ediz. 2007), la mancata vendita in asta (nel 1988) e l’inspiegabile scomparsa dallo scenario filatelico del pezzo, gli annullati il 16.01.1861 etc..., mi lasciano propendere ad una manomissione della lettera più che ad una frode postale. Almeno questa è la mia ipotesi.
Credo che qualora si fosse trattato di frode postale sarebbe dovuta rimanere tra le rarità, cosa che non è avvenuta.
Allora perché è scomparsa di scena, dimenticata e sottratta dagli allori delle copertine e della letteratura specializzata che le sarebbero riconosciuti?
Nel certificato sarà stato descritto lo stato di conservazione delle due Trinacrie che risultano applicate alla lettera?
Ovvio rimaniamo nel campo nelle ipotesi, quindi i pareri possono essere diversi e lascerei spazio anche ad altre possibili ipotesi.
pasfil