Serie di “Crocette” Jean De Sperati

Serie di false “Crocette” Jean De Sperati

Gli annulli di Jean De Sperati, il più abile falsario filatelico della storia, sono sempre… “autentici”.
La grande abilità di questo personaggio consisteva nello scolorire la stampa di un francobollo autentico usato (ad esempio un Grana 2 di Napoli), lasciando intatto l’annullo e poi, sul pezzettino di carta sbiancato riprodurre un francobollo raro (ad esempio una Crocetta).
In questo modo la carta e l’annullo erano quelli originali e risultava quasi impossibile – sino a quando venne smascherato – riconoscere i suoi falsi.

Circa le false Crocette dello Sperati una delle caratteristiche discriminanti, a parte il fatto che egli si limitò a riprodurre solo alcune posizioni del foglio e, quindi, non tutte esistono falsificate, è il metodo di stampa: incavografica (calcografia) negli originali e, almeno parzialmente, planografica nei falsi.
Sebbene questi francobolli possano trarre in inganno da un’immagine, un esame diretto, per esempio a luce radente, può essere sufficiente per scoprire l’inghippo.

Sembra che lo Sperati si cimentò anche nel creare francobolli della quarta emissione di Sardegna senza effigie, ovviamente usati e su lettera o frammento, e nell’apporre effigi false, capovolte o meno.
Sugli usati, che possono essere ingannevoli se conservati su busta o frammento originali, il suo metodo consisteva semplicemente nello spianare la stampa rilievografica e, all’uopo, di apporne un’altra capovolta.
Sembra che fosse il migliore a creare questi trucchi senza generare troppe grinze (puckering) né sul francobollo (con gomma essendo su pezzo) né sul supporto cartaceo sottostante.

 

Dal Forum di F&F – Dicembre 2005 / Luglio 2007
Contributi di francosiccardi, Antonello Cerruti, Paolo Bagaglia, Ludwig e giandri.
Elaborazione: Luca Boldrini

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