il sacrificio di Ayrton Senna – 1 maggio 1994: la data che segna la fine di un’era in Formula 1

il mio nome è Ayrton e faccio il pilota, e corro veloce per la mia strada anche se non è più la stessa strada…

sono le prime strofe che Lucio Dalla dedicò al Ayrton Senna, tragicamente scomparso il 1 maggio del 1994 ad Imola, in uno dei week-end più tragici della formula 1.

Il sabato precedente, Roland Ratzenberger perde la vita in un incidente con la sua footwork-art e, il giorno prima ancora, un incidente pauroso coinvolge un giovane Rubens Barrichello che cappotta sull’asfalto con la sua vettura e ne esce miracolosamente illeso.

La partenza della gara è rocambolesca: un incidente che coinvolge delle vetture fa bloccare la gara che riparte dopo qualche minuto.

Si riparte con Senna che dalla pole position comanda la gara. Siamo solo all’inizio del campionato, ed un giovane Michael Schumacher lo tallona dalla seconda posizione.

Davanti, in prima posizione The Magic Senna il mito, l’uomo da battere e dietro a seguire, un giovane tedesco che aveva vinto le prime gare del 1994.

Al sesto giro l’impatto, tremendo. Si rompe il piantone dello sterzo della sua Williams, alla curva del Tamburello, che si percorre ad alta velocità. Nell’impatto, una molla gli sfonda il caso e lo colpisce.

Appaiono subito gravissime le sue condizioni.

Ayrton Senna, pilota religiosissimo, quasi mistico. Il primo maggio di 23 anni fa, come tutte le mattine apre la Bibbia  e lesse un passo in cui c’era scritto che Dio gli avrebbe fatto il dono più grande di tutti:”Dio stesso”

In serata la comunicazione del decesso.

Per la cronaca, la gara si concluse con la vittoria di Michael Schumacher; si, proprio quel pilota che ha battuto tutti i record della Formula 1 e che spesso viene accostato al nome di Ayrton e che pianse durante il post gara a Monza nel 2000, dopo che gli ricordarono che aveva raggiunto lo stesso numero di vittorie di Ayrton Senna, 41.

Da quel momento in poi, da quel maledetto primo maggio 1994 la Formula 1 non sarà più la stessa. Regole molto severe sulla sicurezza si imposero con forza; veicoli molto più sicuri, abitacoli che resistono ad urti pazzeschi, gomme che non volano più dopo gli incidenti.

Il week end più tragico della formula 1 ha fatto si che la sicurezza sia una delle peculiarità della massima espressione del motorsport. Il ricordo di Ayrton deve far capire di come non si può e  non si deve prescindere dalla sicurezza.

E se Senna non fosse morto? Schumacher sarebbe quello che conosciamo oggi? troppe domande: “Dio” chiama Ayrton, Schumi  che va a vincere la gara dove Ayrton perde la vita. Quell’anno il tedesco vincerà il suo primo titolo dei sette titoli mondiali. Ayrton gli ha lasciato il testimone.

Un pensiero anche per Michael Schumacher, di cui non si hanno più notizie da parecchio tempo, costretto su un letto dopo un assurdo e banale incidente sugli sci.

Che destino, per i più grandi piloti di formula 1!

E ho deciso in una notte di maggio, in una terra di sognatori, ho deciso, che toccaava forse a me.

E ho capito che dio mi aveva dato, il poter di far tornare indetro il mondo rimbalzando, nella curva insieme a me.

Mi ha detto chiudi gli occhi e riposa…ed io ho chiuso gli occhi [Lucio Dalla]

 

francesco.abbate 4 Articoli
Colleziono francobolli sin dall'età di 11 anni, appassionato di viaggi, musica, fumetti e, ovviamente filatelia. Faccio parte del Circolo Filatelico Numismatico Termitano e mi piace diffondere la cultura filatelica -e del collezionismo in genere- nella mia città e non solo! Convinto che "La filatelia è un gran bel viaggiare"

Commenta per primo

Lascia un commento