Il
disegno originale di Luca Vangelli realizzato in misure maggiori
rispetto a quelle del francobollo.
La
prova definitiva del francobollo (con inserite le scritte ai piedi
della vignetta, le cosiddette scritte "in
ditta") stampata su carta bianca non dentellata, applicata su
un supporto dentellato per la presentazione e l'approvazione del prodotto.
Il soggetto «Entro elementi decorativi a cornice, costituiti dalle stilizzazioni
della spiga di grano, del ramo di ulivo e del tralcio di vite che
caratterizzano il ceppo mediterraneo delle origini della civiltà del
Paese, è rappresentata l'immagine di una figura femminile nelle diverse
epoche storiche.»
«La figura femminile e gli elementi decorativi sono realizzati con
tecnica di stampa a "tratto"». «Il valore facciale espresso in euro e la scritta "Italia"
sono posti in basso, rispettivamente a destra e a sinistra della vignetta
(...) utilizzando il carattere "lapidario" con il quale tale
scritta è incisa su una tavola bronzea romana, nota come "iscrizione di
Ferentino" (101-102 d.C.), ritrovata sul Colle del Quirinale nel 1558
e attualmente conservata presso il Museo archeologico di Firenze.»
Il francobollo, emesso il 1° marzo 2002, disegnato da Luca Vangelli,
«raffigura un particolare del dipinto "Danae" di Antonio
Allegri detto il Correggio, realizzato tra il 1531 e il 1532 e conservato
nella Galleria Borghese di Roma; figura femminile in grigio scuro, cornice
in rosso, vernice interferenziale in oro sotto la cornice, nero» (dal
decreto ministeriale 13 marzo 2002 pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n.
91 del 18 aprile 2002).
Il cartoncino di presentazione della prova del francobollo (assieme a
quelle per i valori da € 0,01 ed € 0,03 che saranno emessi lo stesso
giorno) reca la data del 5 febbraio 2002 e la firma di approvazione è del
direttore dello Stabilimento «Officina Carte Valori» dott. salvatore
Iavarazzo.
Si tratta della stampa definitiva della vignetta su carta bianca,
ritagliata ed applicata su un supporto dentellato ad imitazione di un
francobollo completo.
Il
cartoncino di presentazione della prova del francobollo da €
0,20 assieme a quelle dei valori da € 0,01 ed € 0,03.
Le caratteristiche
Paradossalmente per questo francobollo, come per gli altri due emessi
assieme nella stessa data, quello da € 0,01 e quello da € 0,03, nel
decreto ministeriale, in genere solitamente così prodigo di dettagli, non
vi sono indicazioni precise.
Ci sono in realtà indicazioni dettagliate, ma esse si riferiscono almeno
in parte ai francobolli della serie "La donna nell'arte" da €
0,02, € 0,10, € 0,50 ed € 0,77 emessi due mesi prima ed autorizzati
da un distinto decreto ministeriale!
Evidentemente qualcuno, nel preparare il decreto, ha seguito la falsa riga
di quello precedente dimenticandosi di aggiornarlo.
Nella Gazzetta Ufficiale è stato pertanto pubblicato un decreto
parzialmente erroneo, che nessuno si è mai preoccupato di rettificare.
Vale la pena, per completezza, riportare testualmente l'inizio
dell'articolo 1 del decreto, ricordando che tale decreto si riferisce alla
«determinazione del valore e delle caratteristiche tecniche di tre
francobolli appartenenti alla serie ordinaria "La donna
nell'arte", nei rispettivi valori di Euro 0,01 - Euro 0,03 - Euro
0,20.»
Il
numeratore tipografico della prima emissione.
«Art. 1
Sono emessi, nell'anno 2002, tre francobolli, appartenenti alla serie
ordinaria "La donna nell'arte", nei rispettivi valori di Euro
0,01 - Euro 0.03 - Euro 0,20.
Detti francobolli sono stampati in rotocalcografia, su carta fluorescente
non filigranata; formato carta mm. 25,4 x 30; formato stampa: mm. 21,4 x
26; dentellatura 14¼ x 13¼; per i valori da Euro 0,02 e Euro 0,10, in
calcografia, per i valori da Euro 0,50 e Euro 0,77.»
Al di là dell'infelice formulazione del decreto, questo francobollo è
stampato in rotocalcografia su carta fluorescente, non filigranata,
dentellatura a pettine 14¼ x 13¼.
I "dentelli" che circondano i lati del francobollo sono pertanto
18 x 20, cioè 18 "denti" sui lati corti (orizzontali) e 20 sui
lati lunghi (verticali).
Si conoscono esemplari stampati su carta non fluorescente.
A
sinistra un esemplare del 20 centesimi stampato su carta non fluorescente messo a confronto con un
esemplare normale (a destra) stampato su carta fluorescente.
Il foglio è numerato sul bordo destro con un numeratore progressivo
tipografico.
L'impiego
All'epoca dell'emissione il francobollo da € 0,20 poteva essere impiegato,
tra l'altro, per integrare alcune combinazioni tariffarie come, ad
esempio, un invio di posta ordinaria di quarto porto (da gr. 351 a gr.
1.000) verso un paese della Zona 2 (altri paesi dell'Africa e dell'Asia,
diversi da quelli del bacino del Mediterraneo, e Americhe) per i quali la
tariffa era di € 3,87, ottenibile mediante un alto valore da € 3,62 ed
un francobollo da € 0,05 integrati da questo da € 0,20.
Particolare
per riconoscere le due versioni: l'edizione senza
"S.p.A."...
...e
quella con "S.p.A.".
Numeratore
e codice a barre della seconda versione con "S.p.A.".
I.P.Z.S. S.p.A.
A seguito della trasformazione del Poligrafico in società per azioni, le
successive tirature del francobollo da € 0,20 recano l'indicazione «I.P.Z.S.
S.p.A.» ai piedi della vignetta (le cosiddette scritte "in
ditta").
Le nuove tirature sono prodotte con la macchina Goebel "brm-t 350
p" entrata in funzione nello stabilimanto al salario del Poligrafico
nel settembre 2003 con l'emissione dedicata al "Primo volo".
A questa macchina è abbinata una
perforatrice a piastra che consente di
perforare contemporaneamente in un colpo solo tutti i francobolli del foglio
ottenendo, grosso modo, una dentellatura simile a quella a blocco.
Motivi tecnici hanno costretto a fare a meno di un foro sul lato opposto a
quello di scorrimento del foglio: di conseguenza i dentelli sono leggermente
più radi e cambia la misura della dentellatura che diventa di circa 13¼ x
13¼.
I "dentelli" che circondano i lati del francobollo sono pertanto
17 x 20, cieè 17 "denti" sui lati corti (orizzontali) e 20 sui
lati lunghi (verticali).
La perforazione orizzontale di una riga di francobolli del foglio consta di
175 fori, compresi quelli "d'invito" sul bordo, contro i 185 fori
che si ottenevano in precedenza con una battuta del pettine perforatore.
Inoltre sul bordo destro del foglio, in posizione non costante, è cambiato
il tipo di numeratore che è affiancato da un codice a barre.
Tutte queste modifiche tuttavia non sono state mai ufficializzate da un
decreto.
Questa nuova versione, che dovrebbe esser stata prodotta a partire dal mese
di luglio 2004, fa la sua comparsa agli sportelli nel successivo mese di
settembre.
Differenze grafiche nelle due
versioni
La prima emissione (quella del 1° marzo 2002 "senza S.p.A.")
usa per la cornice stampata in rosso un retino piuttosto largo che sfalda
l'immagine "al tratto" dei tralci vegetali.
Per contro, a seguito del rifacimento del cilindro di stampa per inserire
le modifiche nella scritta "in ditta", nella versione
"S.p.A." la stampa del volto di Danae si presenta estremamente
confusa, come impastata, che "cancella" i chiaroscuri ed i
dettagli del volto femminile.
Anche il retino utilizzato per la cornice vegetale subisce dei
cambiamenti, ma all'incontrario: se nella seconda versione
("S.p.A.") il dettaglio del volto muliebre peggiora, migliora
invece l'effetto "al tratto" della cornice vegetale per
l'impiego di un retino più fitto che rende meglio i particolari.
Il
particolare del volto di Danae nella stampa della prima
versione "senza S.p.A.".
Il
volto di Danae nella stampa confusa e meno dettagliata nella
versione "S.p.A.".
Il
retino largo usato per la cornice rossa della prima versione
"senza S.p.A.".
La cornice rossa più
dettagliata nella versione "S.p.A.".
Una
stampa particolarmente confusa ed impastata in questo esemplare
della versione "S.p.A.".
Curiosità ed anomalie
Questo francobollo a sinistra, appartenente alla versione
"S.p.A.", presenta una stampa molto impastata e confusa, che
peggiora molto la non felice resa del disegno in questa versione.
Complice, probabilmente, è stata una cattiva inchiostrazione, probabilmente
abbondante.
Particolare
del volto di Danae in una stampa particolarmente impastata della
versione "S.p.A.", forse a causa di una eccessiva
inchiostrazione.
Una difformità occasionale è stata segnalata da Mirko, un iscritto al
Forum di Filatelia e Francobolli: si tratta di un'apparente doppia
stampa del nero.
Il
nero "sbavato" in questo esemplare del 20 centesimi
nella versione "senza S.p.A.".
Probabilmente si è trattata in realtà di una pulitura con solventi del
cilindro di stampa, magari effettuata in corso di tiratura, sopra la quale i
primi passaggi di inchiostro nero sono risultati un po' diluiti e così il
colore ha come "sbavato".
Particolare
dell'affrancatura da € 3,20 con il volto di Danae nella versione
"senza "S.p.A.".
Integrazione di tariffa per raccomandata
Raccomandata di secondo porto per l'interno (da gr. 21 fino a gr. 50) da
Alessandria (29 giugno 2006) a Venezia (senza timbro d'arrivo).
La tariffa di € 3,20 è stata assolta con l'applicazione del francobollo
commemorativo da € 2,80 dedicato a Gentile da Fabriano integrato da due
esemplari della serie ordinaria "La donna nell'arte" da € 0,20
nella prima versione "senza S.p.A.".
Raccomandata
di doppio porto da Alessandria a Venezia.
Il timbro di arrivo del 16
gennaio 2006 è applicato ripetutamente lungo il lembo della
raccomandata, quasi a mo' di sigillo; il 18 gennaio il «Central
Post Office» di Manila appone due volte il proprio timbro (la
seconda e quarta impronta) che attesta l'avvenuta registrazione
della raccomandata e la contestuale notificazione inviata al
destinatario.
Raccomandata per
l'estero
Raccomandata di primo porto (fino a gr. 20) per le Filippine (Zona 2) da Venezia
(5 gennaio 2006) a Manila, dove giunse il 16 gennaio e venne registrata al
«Central Post Office» di Manila il 18 gennaio; nella stessa data venne
fatto avviso al destinatario per il ritiro, come attestato dal timbro «FIRST
NOTICE» e data a mano «1-18».
La tariffa di € 3,00 è stata assolta con l'applicazione di quindici
francobolli della serie "La donna nell'arte" da € 0,20 (nella
versione con "S.p.A.").
Quindici
esemplari de "La donna nell'arte" da € 0,20 affrancano
questa raccomandata per Manila (Filippine). Da notare il timbro «FIRST
NOTICE» completato manualmente con la data «1-18» apposto per
indicare l'avvenuta notificazione dell'arrivo della raccomandata al
destinatario.
Diritto
di fermoposta assolto mediante apposizione, all'arrivo, di un valore
da € 0,20 e tre da € 0,02 della serie ordinaria "La donna
nell'arte".
Donne in fermoposta
Si tratta di due buste inviate in fermoposta molto simili, ma che hanno
ricevuto un trattamento diverso all'ufficio postale di destinazione.
Entrambe affrancate per € 0,60 (primo porto di una lettera con tariffa
prioritaria) con tre esemplari del valore da € 0,20 della serie
ordinaria "La donna nell'arte", entrambe sono sfuggite all'annullamento, per cui non
sappiamo da quale C.M.P. siano state poste in lavorazione.
La prima è destinata al fermoposta di Venezia Centro che provvede ad
annullare i francobolli con un lineare «VENEZIA CENTRO» in dotazione
all'ufficio apponendo la data 28 novembre 2006.
Il destinatario ritira la sua lettera il successivo 2 dicembre 2006,
dietro pagamento del diritto di fermoposta di € 0,26, assolto mediante
l'applicazione di un altro valore della serie "La donna
nell'arte" da € 0,20 e tre valori da € 0,02.
Lettera
inviata in fermoposta all'ufficio postale di Venezia-Centro,
con i francobolli annullati all'arrivo con un timbro lineare
in dotazione all'ufficio, non essendo stati annullati in
partenza. L'ufficio di Venezia appone un datario all'arrivo.
Manca ogni segno di lavorazione (codici a barre) del C.M.P.
che ha lavorato questo oggetto.
Sbagliano
un po' i conti all'ufficio postale di Verona Succursale 4, ma in
compenso offrono un bell'esempio di utilizzo tardo dei segnatasse.
Nel secondo caso si tratta di una lettera destinata al fermoposta di
Verona Succursale 4 (via Salgari). Anche qui i tre francobolli non annullati ricevono
il lineare «VERONA» in dotazione all'ufficio, che però non appone
alcuna data.
Il 21 novembre 2006 il destinatario si reca a ritirare la sua
corrispondenza dietro il pagamento del diritto di fermoposta, che
l'ufficio postale di Verona Succursale 4 calcola diversamente (utilizzando ancora dei
segnatasse con valore in Lire che ha in dotazione).
Applicando le norme di conversione dei valori espressi in Lire
aggiornandoli con l'Euro, i segnatasse coprono un ammontare di € 0,78;
il triplicare l'importo del diritto di fermoposta può trovare solamente
questa spiegazione: € 0,26 per diritto di fermoposta; € 0,26 per
diritto di giacenza oltre i cinque giorni presso l'ufficio postale (anche
se nessun timbro dimostra che la busta sia restata giacente per oltre
cinque giorni, norma che comunque appartiene a passati tariffari e
probabilmente non più in vigore all'epoca, e comunque da nessun ufficio
più applicata); i restanti € 0,26 possono trovare spiegazione solo in
un'altra vecchia norma (probabilmente non più in vigore all'epoca) che
prescriveva comunque un diritto di giacenza per la corrispondenza
raccomandata: ma qui l'ufficio postale ha sicuramente sbagliato, in quanto
si tratta di una lettera non raccomandata.
Come
la precedente, questa lettera, spedita in fermoposta a Verona
Succursale 4, non riceve alcun annullamento in partenza ed i
francobolli sono annullati con un timbro lineare in dotazione
all'ufficio postale d'arrivo. La lavorazione da parte di un
C.M.P., anche in assenza di annulli, è comunque attestata dai
codici a barre apposti sulla parte inferiore della busta.