€ 0,20

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€ 0,01 € 0,02 € 0,03 L.100 - € 0,05 € 0,10 € 0,20 L.450 - € 0,23 L.650 - € 0,34 L.800 - € 0,41 € 0,45
€ 0,50 L.1.000 - € 0,52 € 0,65 € 0,70 € 0,77 € 0,85 € 0,90 Interi postali

 
€ 0,20
Dent. 14¼ x 13¼
€ 0,20 ("S.p.A.")
Dent. 13¼ x 13¼

 
Il disegno originale di Luca Vangelli realizzato in misure maggiori rispetto a quelle del francobollo.
 
La prova definitiva del francobollo (con inserite le scritte ai piedi della vignetta, le cosiddette scritte "in ditta") stampata su carta bianca non dentellata, applicata su un supporto dentellato per la presentazione e l'approvazione del prodotto.
Il soggetto
«Entro elementi decorativi a cornice, costituiti dalle stilizzazioni della spiga di grano, del ramo di ulivo e del tralcio di vite che caratterizzano il ceppo mediterraneo delle origini della civiltà del Paese, è rappresentata l'immagine di una figura femminile nelle diverse epoche storiche.»
«La figura femminile e gli elementi decorativi sono realizzati con tecnica di stampa a "tratto"».
«Il valore facciale espresso in euro e la scritta "Italia" sono posti in basso, rispettivamente a destra e a sinistra della vignetta (...) utilizzando il carattere "lapidario" con il quale tale scritta è incisa su una tavola bronzea romana, nota come "iscrizione di Ferentino" (101-102 d.C.), ritrovata sul Colle del Quirinale nel 1558 e attualmente conservata presso il Museo archeologico di Firenze.»
Il francobollo, emesso il 1° marzo 2002, disegnato da Luca Vangelli, «raffigura un particolare del dipinto "Danae" di Antonio Allegri detto il Correggio, realizzato tra il 1531 e il 1532 e conservato nella Galleria Borghese di Roma; figura femminile in grigio scuro, cornice in rosso, vernice interferenziale in oro sotto la cornice, nero» (dal decreto ministeriale 13 marzo 2002 pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 91 del 18 aprile 2002).
Il cartoncino di presentazione della prova del francobollo (assieme a quelle per i valori da € 0,01 ed € 0,03 che saranno emessi lo stesso giorno) reca la data del 5 febbraio 2002 e la firma di approvazione è del direttore dello Stabilimento «Officina Carte Valori» dott. salvatore Iavarazzo.
Si tratta della stampa definitiva della vignetta su carta bianca, ritagliata ed applicata su un supporto dentellato ad imitazione di un francobollo completo.
 
Il cartoncino di presentazione della prova del francobollo da € 0,20 assieme a quelle dei valori da € 0,01 ed € 0,03.
 
Le caratteristiche
Paradossalmente per questo francobollo, come per gli altri due emessi assieme nella stessa data, quello da € 0,01 e quello da € 0,03, nel decreto ministeriale, in genere solitamente così prodigo di dettagli, non vi sono indicazioni precise.
Ci sono in realtà indicazioni dettagliate, ma esse si riferiscono almeno in parte ai francobolli della serie "La donna nell'arte" da € 0,02, € 0,10, € 0,50 ed € 0,77 emessi due mesi prima ed autorizzati da un distinto decreto ministeriale!
Evidentemente qualcuno, nel preparare il decreto, ha seguito la falsa riga di quello precedente dimenticandosi di aggiornarlo.
Nella Gazzetta Ufficiale è stato pertanto pubblicato un decreto parzialmente erroneo, che nessuno si è mai preoccupato di rettificare.
Vale la pena, per completezza, riportare testualmente l'inizio dell'articolo 1 del decreto, ricordando che tale decreto si riferisce alla «determinazione del valore e delle caratteristiche tecniche di tre francobolli appartenenti alla serie ordinaria "La donna nell'arte", nei rispettivi valori di Euro 0,01 - Euro 0,03 - Euro 0,20.»
Il numeratore tipografico della prima emissione.
«Art. 1
Sono emessi, nell'anno 2002, tre francobolli, appartenenti alla serie ordinaria "La donna nell'arte", nei rispettivi valori di Euro 0,01 - Euro 0.03 - Euro 0,20.
Detti francobolli sono stampati in rotocalcografia, su carta fluorescente non filigranata; formato carta mm. 25,4 x 30; formato stampa: mm. 21,4 x 26; dentellatura 14¼ x 13¼; per i valori da Euro 0,02 e Euro 0,10, in calcografia, per i valori da Euro 0,50 e Euro 0,77.»

Al di là dell'infelice formulazione del decreto, questo francobollo è stampato in rotocalcografia su carta fluorescente, non filigranata, dentellatura a pettine 14¼ x 13¼.
I "dentelli" che circondano i lati del francobollo sono pertanto 18 x 20, cioè 18 "denti" sui lati corti (orizzontali) e 20 sui lati lunghi (verticali).
Si conoscono esemplari stampati su carta non fluorescente.
 
A sinistra un esemplare del 20 centesimi stampato su carta non fluorescente messo a confronto con un esemplare normale (a destra) stampato su carta fluorescente.
 
Il foglio è numerato sul bordo destro con un numeratore progressivo tipografico.
 
L'impiego
All'epoca dell'emissione il francobollo da € 0,20 poteva essere impiegato, tra l'altro, per integrare alcune combinazioni tariffarie come, ad esempio, un invio di posta ordinaria di quarto porto (da gr. 351 a gr. 1.000) verso un paese della Zona 2 (altri paesi dell'Africa e dell'Asia, diversi da quelli del bacino del Mediterraneo, e Americhe) per i quali la tariffa era di € 3,87, ottenibile mediante un alto valore da € 3,62 ed un francobollo da € 0,05 integrati da questo da € 0,20.
 
Particolare per riconoscere le due versioni: l'edizione senza "S.p.A."...
 
...e quella con "S.p.A.".
 
Numeratore e codice a barre della seconda versione con "S.p.A.".
I.P.Z.S. S.p.A.
A seguito della trasformazione del Poligrafico in società per azioni, le successive tirature del francobollo da € 0,20 recano l'indicazione «I.P.Z.S. S.p.A.» ai piedi della vignetta (le cosiddette scritte "in ditta").
Le nuove tirature sono prodotte con la macchina Goebel "brm-t 350 p" entrata in funzione nello stabilimanto al salario del Poligrafico nel settembre 2003 con l'emissione dedicata al "Primo volo".
A questa macchina è abbinata una perforatrice a piastra che consente di perforare contemporaneamente in un colpo solo tutti i francobolli del foglio ottenendo, grosso modo, una dentellatura simile a quella a blocco.
Motivi tecnici hanno costretto a fare a meno di un foro sul lato opposto a quello di scorrimento del foglio: di conseguenza i dentelli sono leggermente più radi e cambia la misura della dentellatura che diventa di circa 13¼ x 13¼.
I "dentelli" che circondano i lati del francobollo sono pertanto 17 x 20, cieè 17 "denti" sui lati corti (orizzontali) e 20 sui lati lunghi (verticali).
La perforazione orizzontale di una riga di francobolli del foglio consta di 175 fori, compresi quelli "d'invito" sul bordo, contro i 185 fori che si ottenevano in precedenza con una battuta del pettine perforatore.
Inoltre sul bordo destro del foglio, in posizione non costante, è cambiato il tipo di numeratore che è affiancato da un codice a barre.
Tutte queste modifiche tuttavia non sono state mai ufficializzate da un decreto.
Questa nuova versione, che dovrebbe esser stata prodotta a partire dal mese di luglio 2004, fa la sua comparsa agli sportelli nel successivo mese di settembre.
 
Differenze grafiche nelle due versioni
La prima emissione (quella del 1° marzo 2002 "senza S.p.A.") usa per la cornice stampata in rosso un retino piuttosto largo che sfalda l'immagine "al tratto" dei tralci vegetali.
Per contro, a seguito del rifacimento del cilindro di stampa per inserire le modifiche nella scritta "in ditta", nella versione "S.p.A." la stampa del volto di Danae si presenta estremamente confusa, come impastata, che "cancella" i chiaroscuri ed i dettagli del volto femminile.
Anche il retino utilizzato per la cornice vegetale subisce dei cambiamenti, ma all'incontrario: se nella seconda versione ("S.p.A.") il dettaglio del volto muliebre peggiora, migliora invece l'effetto "al tratto" della cornice vegetale per l'impiego di un retino più fitto che rende meglio i particolari.
 
Il particolare del volto di Danae nella stampa della prima versione "senza S.p.A.". Il volto di Danae nella stampa confusa e meno dettagliata nella versione "S.p.A.".
Il retino largo usato per la cornice rossa della prima versione "senza S.p.A.". La cornice rossa più dettagliata nella versione "S.p.A.".
 
Una stampa particolarmente confusa ed impastata in questo esemplare della versione "S.p.A.".
Curiosità ed anomalie
Questo francobollo a sinistra, appartenente alla versione "S.p.A.", presenta una stampa molto impastata e confusa, che peggiora molto la non felice resa del disegno in questa versione.
Complice, probabilmente, è stata una cattiva inchiostrazione, probabilmente abbondante.
 
 
Particolare del volto di Danae in una stampa particolarmente impastata della versione "S.p.A.", forse a causa di una eccessiva inchiostrazione.
 
Una difformità occasionale è stata segnalata da Mirko, un iscritto al Forum di Filatelia e Francobolli: si tratta di un'apparente doppia stampa del nero.
 
Il nero "sbavato" in questo esemplare del 20 centesimi nella versione "senza S.p.A.".
 
Probabilmente si è trattata in realtà di una pulitura con solventi del cilindro di stampa, magari effettuata in corso di tiratura, sopra la quale i primi passaggi di inchiostro nero sono risultati un po' diluiti e così il colore ha come "sbavato".

  Vedi la busta primo giorno e l'annullo di emissione
  

Particolare dell'affrancatura da € 3,20 con il volto di Danae nella versione "senza "S.p.A.".
Integrazione di tariffa per raccomandata
Raccomandata di secondo porto per l'interno (da gr. 21 fino a gr. 50) da Alessandria (29 giugno 2006) a Venezia (senza timbro d'arrivo).
La tariffa di € 3,20 è stata assolta con l'applicazione del francobollo commemorativo da € 2,80 dedicato a Gentile da Fabriano integrato da due esemplari della serie ordinaria "La donna nell'arte" da € 0,20 nella prima versione "senza S.p.A.".
 
Raccomandata di doppio porto da Alessandria a Venezia.

Il timbro di arrivo del 16 gennaio 2006 è applicato ripetutamente lungo il lembo della raccomandata, quasi a mo' di sigillo; il 18 gennaio il «Central Post Office» di Manila appone due volte il proprio timbro (la seconda e quarta impronta) che attesta l'avvenuta registrazione della raccomandata e la contestuale notificazione inviata al destinatario.
Raccomandata per l'estero
Raccomandata di primo porto (fino a gr. 20) per le Filippine (Zona 2) da Venezia (5 gennaio 2006) a Manila, dove giunse il 16 gennaio e venne registrata al «Central Post Office» di Manila il 18 gennaio; nella stessa data venne fatto avviso al destinatario per il ritiro, come attestato dal timbro «FIRST NOTICE» e data a mano «1-18».
La tariffa di € 3,00 è stata assolta con l'applicazione di quindici francobolli della serie "La donna nell'arte" da € 0,20 (nella versione con "S.p.A.").
 
Quindici esemplari de "La donna nell'arte" da € 0,20 affrancano questa raccomandata per Manila (Filippine). Da notare il timbro «FIRST NOTICE» completato manualmente con la data «1-18» apposto per indicare l'avvenuta notificazione dell'arrivo della raccomandata al destinatario.

Diritto di fermoposta assolto mediante apposizione, all'arrivo, di un valore da € 0,20 e tre da € 0,02 della serie ordinaria "La donna nell'arte".
Donne in fermoposta
Si tratta di due buste inviate in fermoposta molto simili, ma che hanno ricevuto un trattamento diverso all'ufficio postale di destinazione.
Entrambe affrancate per € 0,60 (primo porto di una lettera con tariffa prioritaria) con tre esemplari del valore da € 0,20 della serie ordinaria "La donna nell'arte", entrambe sono sfuggite all'annullamento, per cui non sappiamo da quale C.M.P. siano state poste in lavorazione.
La prima è destinata al fermoposta di Venezia Centro che provvede ad annullare i francobolli con un lineare «VENEZIA CENTRO» in dotazione all'ufficio apponendo la data 28 novembre 2006.
Il destinatario ritira la sua lettera il successivo 2 dicembre 2006, dietro pagamento del diritto di fermoposta di € 0,26, assolto mediante l'applicazione di un altro valore della serie "La donna nell'arte" da € 0,20 e tre valori da € 0,02.
 
Lettera inviata in fermoposta all'ufficio postale di Venezia-Centro, con i francobolli annullati all'arrivo con un timbro lineare in dotazione all'ufficio, non essendo stati annullati in partenza. L'ufficio di Venezia appone un datario all'arrivo. Manca ogni segno di lavorazione (codici a barre) del C.M.P. che ha lavorato questo oggetto.
Sbagliano un po' i conti all'ufficio postale di Verona Succursale 4, ma in compenso offrono un bell'esempio di utilizzo tardo dei segnatasse.
Nel secondo caso si tratta di una lettera destinata al fermoposta di Verona Succursale 4 (via Salgari). Anche qui i tre francobolli non annullati ricevono il lineare «VERONA» in dotazione all'ufficio, che però non appone alcuna data.
Il 21 novembre 2006 il destinatario si reca a ritirare la sua corrispondenza dietro il pagamento del diritto di fermoposta, che l'ufficio postale di Verona Succursale 4 calcola diversamente (utilizzando ancora dei segnatasse con valore in Lire che ha in dotazione).
Applicando le norme di conversione dei valori espressi in Lire aggiornandoli con l'Euro, i segnatasse coprono un ammontare di € 0,78; il triplicare l'importo del diritto di fermoposta può trovare solamente questa spiegazione: € 0,26 per diritto di fermoposta; € 0,26 per diritto di giacenza oltre i cinque giorni presso l'ufficio postale (anche se nessun timbro dimostra che la busta sia restata giacente per oltre cinque giorni, norma che comunque appartiene a passati tariffari e probabilmente non più in vigore all'epoca, e comunque da nessun ufficio più applicata); i restanti € 0,26 possono trovare spiegazione solo in un'altra vecchia norma (probabilmente non più in vigore all'epoca) che prescriveva comunque un diritto di giacenza per la corrispondenza raccomandata: ma qui l'ufficio postale ha sicuramente sbagliato, in quanto si tratta di una lettera non raccomandata.
 
Come la precedente, questa lettera, spedita in fermoposta a Verona Succursale 4, non riceve alcun annullamento in partenza ed i francobolli sono annullati con un timbro lineare in dotazione all'ufficio postale d'arrivo. La lavorazione da parte di un C.M.P., anche in assenza di annulli, è comunque attestata dai codici a barre apposti sulla parte inferiore della busta.
 
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Pagina aggiornata il 16 maggio 2017.