Il
disegno originale, in nero al "tratto", di Giorgio Tofoletti realizzato in misure maggiori
rispetto a quelle del francobollo.
La
prova definitiva del francobollo (con inserite le scritte ai piedi
della vignetta, le cosiddette scritte "in ditta") stampata su carta bianca, non dentellata, applicata su
un supporto dentellato per la presentazione e l'approvazione del prodotto.
Il soggetto «Entro elementi decorativi a cornice, costituiti dalle stilizzazioni
della spiga di grano, del ramo di ulivo e del tralcio di vite che
caratterizzano il ceppo mediterraneo delle origini della civiltà del
Paese, è rappresentata l'immagine di una figura femminile nelle diverse
epoche storiche.» (dal decreto ministeriale 2 luglio 1998 pubblicato
nella Gazzetta Ufficiale n. 157 dell'8 luglio 1998).
Il francobollo, con il valore espresso solo in Lire, viene emesso l'8
luglio 1998: è il valore più basso della prima emissione della serie
ordinaria "La donna nell'arte" e dei cinque francobolli emessi
originariamente con il taglio in Lire è quello che sicuramente è stato
il più longevo per il suo facciale che si è sempre prestato molto bene
agli arrotondamenti ed alle integrazioni in occasione dei successivi
aumenti tariffari.
E' stato disegnato da Giorgio Tofoletti e raffigura la "Fanciulla
Velca", particolare della pittura parietale appartenente all'arte etrusca,
rinvenuta nella Tomba dell'Orco presso la necropoli etrusca di Tarquinia,
risalente al V-III secolo a C.
Un
progetto, non adottato, per la realizzazione del francobollo
con la fanciulla Velca. L'indicazione provvisoria del valore
di 750 lire indica che il bozzetto fu preparato prima del
maggio 1997 (la tariffa per le lettere per l'interno di primo
porto diventerà di 800 lire il 5 maggio 1997).
I colori dichiarati dal decreto ministeriale sono: «figura
femminile in verde marcio, cornice in acquamarina» cui è da
aggiungere, sotto la cornice, «la vernice "interferenziale",
con dei pigmenti di recente introduzione, con una tecnologia fortemente
innovativa, invisibile e con effetto cangiante verso l'oro a seconda
dell'angolo di osservazione.» «La figura femminile e gli elementi decorativi sono realizzati con
tecnica di stampa a "tratto"...»; per il valore facciale e
la legenda «Italia» è scelto il colore nero. «Il valore facciale e la legenda "Italia" sono posti in
basso, rispettivamente a destra e a sinistra della vignetta (...) utilizzando
il carattere "lapidario" con il quale tale legenda è incisa su
una tavola bronzea romana, nota come "iscrizione di Ferentino"
(101-102 d.C.), ritrovata sul Colle del Quirinale nel 1558 e attualmente
conservata presso il Museo archeologico di Firenze».
Il cartoncino di presentazione della prova del francobollo (assieme a
quelle per gli altri valori della serie) reca la data del 28 aprile 1998 e
la firma del ministro delle Comunicazioni Antonio Maccanico sotto il
timbro «VISTO, SI APPROVA».
Le
prove definitive di stampa dei cinque francobolli della prima
emissione stampate su carta consistente bianca, non
dentellate, applicate su un supporto dentellato a somiglianza
di francobollo, sono montate su un cartoncino per ricevere
l'approvazione. Il primo, in alto a sinistra, è il valore da
100 lire (fanciulla Velca).
Il
numeratore tipografico della prima emissione.
Le caratteristiche
Il francobollo è stampato in rotocalcografia su carta fluorescente, non
filigranata, dentellatura 14 x 13, stando a quanto dichiarato dal decreto
ministeriale, ma in realtà si tratta di una dentellatura a pettine 14¼ x 13¼.
I "dentelli che circondano i lati del francobollo sono pertanto 18 x
20, cioè 18 "denti" sui lati corti (orizzontali) e 20 sui lati
lunghi (verticali).
Il foglio è numerato sul bordo destro con un numeratore progressivo
tipografico.
L'impiego
Già all'epoca dell'emissione il francobollo da 100 lire rappresentava il
classico taglio per varie integrazioni e tali caratteristiche mantenne
anche quando il suo valore divenne di € 0,05.
La prova definitiva del
francobollo da 100 lire con il valore espresso anche in Euro stampata
su carta bianca, non dentellata, applicata su un supporto dentellato
per la presentazione e l'approvazione finali.
Particolare
del valore in Lire e di quello con la doppia valuta.
Seconda emissione in doppia valuta
Nell'ambito del processo di integrazione monetaria europea lo stesso
francobollo viene riemesso il 28 gennaio 1999 con l'indicazione delle due
monete: Lira ed Euro.
Le
prove definitive dei francobolli con la doppia indicazione
della valuta (in Lire ed Euro) sono stampate su carta
consistente bianca, non dentellate, applicate su un supporto
dentellato e montate su un cartoncino di presentazione. I
primi francobolli completati sono quelli in rotocalcografia
(tra cui il taglio da Lire 100/€ 0,05, il primo a sinistra)
che vengono presentati il 5 gennaio 1999, poco più di tre
settimane prima della data di emissione.
Il decreto ministeriale 6 maggio 1999, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale
n. 139 del 16 giugno dello stesso anno, per il francobollo da 100 lire
stampato dopo il 1° gennaio 1999 stabilisce che «ferme restando tutte
le altre caratteristiche» dovrà recare l'indicazione del
controvalore in Euro, precisamente € 0,05. Inoltre «sul lato
sinistro della cimosa di ciascun foglio che raccoglie i francobolli è
riportato il valore del foglio con l'indicazione del controvalore in euro
e precisamente: per il valore di L. 10.000 - euro 5,15».
E' curioso notare che, per effetto delle regole sugli arrotondamenti, una
volta entrato in vigore l'Euro dal 1° gennaio 2002, risultava più
conveniente acquistare cento francobolli separati (€ 5,00) piuttosto che
un foglio intero di cento (€ 5,15).
La
prova definitiva del francobollo da € 0,05 stampata su carta
bianca, non dentellata, applicata su un supporto dentellato per la
presentazione e l'approvazione finali.
Particolare
del valore espresso solo in Euro.
Terza emissione in Euro
Il 2 gennaio 2002, con il passaggio dell'Italia all'Euro, la "Fanciulla
Velca" modifica ancora le sue caratteristiche «nell'indicazione del
valore, espresso solo in euro: Euro 0,05».
Il
24 ottobre è approvata la "Fanciulla Velca" con il
valore espresso in Euro, assieme agli altri valori stampati in
rotocalcografia da € 0,23 e, con nuovi soggetti, da € 0,02 e
€ 0,10. Si tratta di prove definitive di stampa non dentellate
applicate su un supporto dentellato e montate su un cartoncino
di presentazione. Sul timbro «VISTO, SI AUTORIZZA/IL MINISTRO»
la firma dell'allora ministro delle Comunicazioni Maurizio
Gasparri ed a sinistra quella del direttore dello stabilimento
«Officina Carte Valori» dott. Salvatore Iavarazzo.
«Sul lato sinistro della cimosa di ciascun foglio che raccoglie i
francobolli è riportato il valore del foglio e precisamente: Euro 5,00»
(dal decreto ministeriale 4 febbraio 2002 pubblicato nella Gazzetta
Ufficiale n. 91 del 18 aprile 2002).
Particolare
per riconoscere la terza dalla quarta versione: l'edizione senza
"S.p.A."...
...e
quella con "S.p.A.".
Numeratori
e codici a barre nella versione "S.p.A." posizionati
diversamente nelle varie tirature.
I.P.Z.S. S.p.A.
A seguito della trasformazione del Poligrafico in società per azioni, le
successive tirature del francobollo da € 0,05 recano l'indicazione «I.P.Z.S.
S.p.A.»
ai piedi della vignetta (le cosiddette scritte "in ditta").
Le nuove tirature sono prodotte con la macchina Goebel "brm-t
350p" entrata in funzione nello stabilimento al Salario del
Poligrafico nel settembre 2003 con l'emissione della serie dedicata al
"Primo volo".
A questa macchina è abbinata una
perforatrice a piastra che consente di
perforare contemporaneamente in un colpo solo tutti i francobolli del
foglio ottenendo, grosso modo, una dentellatura simile a quella a blocco.
Motivi tecnici hanno costretto a fare a meno di un foro sul lato opposto a
quello di scorrimento del foglio: di conseguenza i dentelli sono
leggermente più radi e cambia la misura della dentellatura che diventa di
circa 13¼ x 13¼.
I "dentelli" che circondano i lati del francobollo sono pertanto
17 x 20, cioè 17 "denti" sui lati corti (orizzontali) e 20 sui
lati lunghi (verticali).
La perforazione orizzontale di una riga di francobolli del foglio consta
di 175 fori, compresi quelli "d'invito" sul bordo, contro i 185
fori che si ottenevano in precedenza con una battuta del pettine
perforatore.
Inoltre sul bordo destro del foglio, in posizione non costante, è
cambiato il tipo di numeratore che è affiancato da un codice a barre.
Tali modifiche tuttavia non sono state mai ufficializzate da un decreto.
Questa nuova versione fa la sua comparsa agli sportelli agli inizi del
gennaio 2004 (ma un comunicato della direzione del Poligrafico dichiarava
che era stata messa in produzione dal dicembre 2003).
Particolare della
"Donna che piange" segnalata dal Collezionista.
("Il Collezionista Francobolli" n. 11/1999)
Una
quartina con la "Fanciulla Velca" in lacrime.
Curiosità, anomalie e trucchi
Sulla rivista "Il Collezionista Francobolli" del novembre 1999 un
lettore di Roma segnala la cosiddetta varietà "Donna che piange"
sulla "Fanciulla Velca" della prima emissione (valore solo in
lire).
Risponde così dalle pagine della rivista Giovanni Riggi di Numana: «Il
chiaroscuro visibile sul suo esemplare, che invero è assai simile
all'espressione grafica degli altri particolari del disegno del volto, non
esiste in nessuno degli altri esemplari da lei e da noi osservati, e quindi
crediamo che l'esemplare possa definirsi varietà. La macchia verticale
grigiastra che si inserisce nel disegno come se ne facesse perfettamente
parte in realtà è un elemento grafico involontariamente e occasionalmente
inserito durante la stampa del colore nero ed è probabilmente dovuto
all'inserimento di un corpo estraneo tra cilindro e carta. La traccia
risultante, esaminata alla lente di ingrandimento, sembra originata da un
frustolo di carta o da un filo imbibito d'inchiostro e che ha lasciato la
sua impronta sulla carta in un punto del disegno che potrebbe perfino
sembrare logico.»
Non condivido la spiegazione di Riggi di Numana. Dato il procedimento di
stampa rotocalcografica, se anche fosse possibile l'occasionalità
dell'evento, non è credibile il ripetersi di tale varietà (ma si può
definire tale?) su tanti francobolli.
Ad un attento esame si deve concludere che più che di varietà si tratta
piuttosto di un semplice trucco, per quanto discretamente eseguito.
Particolare
dell'occhio con la "lacrima" e a destra un esemplare
normale.
La
"Donna barbuta" in coppia con un esemplare normale.
Dopo aver lacrimato, alla nostra "Fanciulla Velca", forse presa
dallo sconforto, cresce anche la barba!
A sinistra una coppia di francobolli dell'emissione effettuata con la
doppia valuta (Lire ed Euro): l'esemplare di sinistra presenta la
"Donna barbuta", a destra il francobollo normale.
Anche in questo caso si tratta di un trucco eseguito con abilità usando
probabilmente una stampante laser ad alta definizione di stampa.
Particolare
del mento "barbuto" e "rasato".
Particolare
del numeratore e del codice a barre stampati sui francobolli.
Una
particolare curiosità di stampa ha interessato questi cinque francobolli
da 0,05 con il capo della "Fanciulla Velca" nella versione
"S.p.A.": si tratta di un significativo spostamento della stampa
del numeratore con il codice a barre e del numero progressivo che troviamo
impressi, anziché sul bordo del foglio, all'interno della composizione,
andando ad interessare cinque francobolli.
L'esempio presentato si riferisce al foglio DA049874314, ma il difetto si
presenta anche su altri fogli che recano la numerazione immediatamente
precedente a questa ed altri con la numerazione successiva.
Questa curiosità si riscontra anche su alcuni fogli del valore da €
0,45 di questa serie: tuttavia per questo valore da € 0,05 i fogli
conosciuti sono veramente pochi ed inoltre il numeratore ed il codice a
barre si trovano completamente all'interno dei francobolli (nel taglio da
€ 0,45 si trovano invece a cavallo della dentellatura che separa
l'ultima colonna di destra di francobolli dal bordo di foglio, come si
può vedere cliccando
qui).
Il
numeratore progressivo del foglio spostato stampato sui
francobolli assieme al codice a barre.
Posizione
64
Puntino sotto il naso, presso il labbro superiore (come un "baffetto").
Posizione
64-65
Puntini tra i due francobolli; a volte la perforazione ne elimina
alcuni.
Una
curiosa particolarità costante caratterizza la produzione di un certo
numero di fogli del valore da € 0,05 nella versione "S.p.A.":
si tratta di una riga di colore "acquamarina" che unisce due
francobolli contigui.
La riga inizia appena in alto a destra del simbolo dell'Euro del
francobollo di sinistra e termina nella cornice del francobollo di destra,
con una inclinazione di circa 30°.
Un
segno di colore "acquamarina" si trova costantemente in una parte della
tiratura tra due francobolli occupanti le posizioni 94 e 95
del foglio.
La posizione della riga è costante, ed interessa i francobolli
dell'ultima riga del foglio, alle posizioni 94 e 95.
La riga mostrata sopra proviene dal foglio numero DA 057039063. Il difetto
è stato osservato per la prima volta da un collezionista di Castelfranco
Veneto (Treviso), Stefano Pertile.
Nel prosieguo della tiratura questa riga è andata affievolendosi, come
dimostra l'esempio qui sotto proveniente dal foglio numero DA 057186360
(ma è stata riscontrata così anche nei fogli DA 057088221 e DA 057166792)
venduto in provincia di Catania e segnalato dal collezionista
Giovambattista Spampinato di Giarre.
Lo
stesso segno di colore di prima, ormai attenuato e meno
evidente ma sempre nell'identica posizione, nel prosieguo
della tiratura.
Nel prosieguo della tiratura si deve essere verificato un danneggiamento
al cilindro del nero, con cui venivano stampate le scritte e l'indicazione
del valore. Infatti si possono notare dei micropuntini stampati in nero in
varie posizioni (fisse) del foglio. I fogli interessati sono, ad esempio:
DA 047556338, EA 078132198 e EA 78155773. Quest'ultimi (con la serie EA)
presentano anche il graffio in colore acquamarina tra le posizioni 94 e
95, anche se molto meno visibile (visibile quasi esclusivamente a destra,
sulla posizione 95).
Si mostrano di seguito alcuni di questi punti di colore, quelli più
evidenti, dando l'indicazione della posizione nel foglio (si ringrazia il
collezionista sig. Giovambattista Spampinato di Giarre).
Posizione 66
Puntino piuttosto evidente sulla fronte del volto muliebre.
Posizione 90
Diversi puntini, di varie dimensioni, attorno all'indicazione
del valore.
Posizione 100
Puntino davanti alla fronte, a volte confuso con il tratteggio
del fondo.
Scarto
di lavorazione.
La volpe perde il pelo ma non il
vizio!
Si potrebbe commentare.
Ed il vizio è quello antico che vede rimasugli e scarti di stampa che,
anziché essere distrutti, escono fraudolentemente dagli stabilimenti di
stampa.
E' il caso di questo "aborto" di "Fanciulla Velca" che
non è un francobollo, né "naturale" né artificiale, ma solo
un pezzo di carta prodotto durante la fase di lavorazione del francobollo
vero.
Il colore nero e la vernice interferenziale sono completamente fuori
registro e la posizione della dentellatura è stata casuale.
Uno scarto che probabilmente non è arrivato neppure alle operazioni di
controllo della qualità (dove arrivano i fogli di francobolli stampati
prima di essere destinati ai magazzini di distribuzione).
Probabilmente dalla cassa degli scarti di lavorazione si è infilato
nascostamente in qualche tasca e così è uscito dallo stabilimento.
E da qui è finito sul mercato collezionistico, dove non mancano gli
acquirenti di queste finte varietà.
Ancora più clamorosa questa "Fanciulla Velca", della quale sono
rimasti solo il volto (in verde marcio), le scritte (in nero) e la vernice
interferenziale: manca completamente la stampa della cornice in
acquamarina.
Scarto
di lavorazione: oltre ai fuori registro e la dentellatura
spostata, manca la stampa in acquamarina della cornice.
Particolare
della vernice interferenziale che veniva stampata prima della
cornice.
Una
sequenza di pallini impressa sul bordo di un foglio ritenuto
difettoso dal sistema automatico di controllo della qualità
installato nelle Goebel al Salario. In realtà il foglio era
perfetto ed era stato avviato alla normale distribuzione.
Curiosa è l'origine della
particolarità mostrata nella quartina qui a sinistra.
Si tratta di una specie di catenella di cerchietti neri che marchiano il
bordo del foglio di questi esemplari nella versione in Euro con
"S.p.A.".
La causa di questi pallini (che si è riscontrata anche su francobolli
prioritari con la "P" ed in alcuni commemorativi) è da
ricercare in una ancora non corretta messa a punto delle nuove macchine
Goebel installate al Salario.
E' noto che da sempre viene operata sulla produzione di francobolli un
controllo di finale di qualità che boccia inesorabilmente i fogli che
presentano qualche difetto.
Tale controllo veniva fatto manualmente da attento personale del
Poligrafico che, alla presenza di fogli che presentavano difetti di
produzione, inesorabilmente marchiavano i fogli difettosi che, una volta
decontabilizzati, venivano avviati alla distruzione.
Con l'entrata in funzione delle nuove macchine a controllo fortemente
automatizzato Goebel "brm-t 350p" e "brm-s 350p" la
funzione di controllo della qualità è demandato ai sofisticati sistemi
in dotazione alle stesse macchine.
Quando la macchina si "accorge" che i fogli presentano dei
difetti, li marchiano con una serie continua di pallini di inchiostro
nero. I fogli così scartati vengono così avviati dalle stesse macchine
al trituratore.
Tuttavia nella fase di avvio delle nuove rotative, per qualche motivo
poteva capitare che le macchine, senza ragioni apparenti, segnalassero un
presunto difetto di produzione facendo entrare in funzione il sistema
automatico di annullamento dei fogli.
I fogli così marchiati, che in realtà non presentavano alcun difetto,
andavano a finire impacchettati tra quelli destinati alla normale
distribuzione.
A titolo di curiosità c'è da aggiungere che il Poligrafico si sarebbe
orientato a mantenere il controllo della qualità "umano" almeno
per i francobolli commemorativi stampati in calcografia, almeno fino a
quando le Goebel non abbiano "imparato" a riconoscere i fogli
difettosi.
Un
foglio del 5 centesimo, in versione "senza "S.p.A.",
che presenta i fori ciechi nella prima colonna di sinistra e
nell'ultima di destra.
Anche questa è una curiosità uscita regolarmente dal Poligrafico e messa
in vendita all'ufficio postale di Venezia Centro.
Si tratta di una perforazione cieca in un foglio della "Fanciulla
Velca" nella versione in Euro "senza S.p.A.".
Il foro cieco è presente su tutta la prima colonna di
francobolli a sinistra del foglio e sull'ultima colonna a destra. Inoltre
interessa anche in alcuni esemplari all'interno del foglio.
Qui sono mostrati alcuni esempi tratti da quel foglio che dimostrano anche
come il pettine dentellatore sia stato azionato dall'alto verso il basso
(tecnicamente, in gergo filatelico, pettine verticale basso).
Altri esempi di fori ciechi sono mostrati per il valore da
un
centesimo ed in quello da
41 centesimi nelle rispettive pagine.
Altri
fori ciechi in altre posizioni del foglio. Nell'immagine di destra
si notano due fori contigui mancanti.
Il
cachet della stazione permanente di ricerca italo-francese Concordia e
l'anno della spedizione 2006-2007.
Il
cachet con il logo della spedizione italiana in Antartide "ITALIANTARTIDE"
al centro e la scritta in tondo "PROGRAMMA NAZIONALE DI RICERCHE
IN ANTARTIDE".
Donne dai ghiacci dell'Antartide
Il Programma Nazionale di Ricerche in Antartide
(Italiantartide) iniziò
nel 1985 e si è sviluppato in una serie di campagne scientifiche annuali che
sono arrivate a coinvolgere quattro
enti italiani: ENEA (Ente per le Nuove Tecnologie, l'Energia e l'Ambiente),
CNR (Consiglio Nazionale delle Ricerche), INGV (Istituto Nazionale di
Geofisica e Vulcanologia), OGS (Organizzazione Gestione Servizi).
La presenza italiana in Antartide è avvenuta dapprima nella base di Baia
Terra Nova, denominata Stazione Mario Zucchelli, e successivamente nel
sito Dome C
dove è stata realizzata in collaborazione con la Francia una
stazione permanente di ricerca, la Concordia Station,
a circa 1.200 Km di distanza dalla precedente.
Dalle varie spedizioni italiane che si sono succedute di anno in anno e
giunta della corrispondenza, come la lettera che si mostra.
E' stata affrancata con tre valori della serie ordinaria "La donna
nell'arte" (tra cui quello da € 0,05) per coprire il primo porto per
l'interno, forse nella convinzione che la busta sarebbe stata postalizzata
in Italia.
Invece venne affidata alle poste neozelandesi che eccezionalmente annullarono
i francobolli italiani e la inoltrarono in Italia con i normali canali
postali.
Tre donne che vengono dal freddo dell'Antartide!
Sulla busta sono stati applicati i cachet della spedizione.
Busta
dalla stazione italo-francese Concordia in Antartide affrancata
per 60 centesimi con tre valori della serie ordinaria italiana
"La donna nell'arte" (€ 0,05 nella versione
"S.p.A.", € 0,10 nella seconda versione
con "S.p.A." ed € 0,45). L'affrancatura italiana venne eccezionalmente
accettata dalle poste della Nuova Zelanda che annullarono i
francobolli con il proprio timbro con targhetta il 1° (?)
dicembre 2007. La busta reca due cachet della spedizione
italiana in Antartide.
Particolare
dell'affrancatura italiana annullata dalle poste neozelandesi.
Particolare dell'annullo di
Poste Italiane «OPERAZIONE "LEONTE" LIBANO» apposto sulla
"Fanciulla Velca".
Il timbro del Comando della
Task Force "Varco!" sostitutivo di quello amministrativo.
Il
timbro lineare del Comando della Task Force "Varco!".
Il
timbro lineare del Comandante della Task Force "Varco!".
La
donna fuori dei confini
A seguito di un attacco avvenuto il 12 luglio 2006 presso il villaggio di
Zar'it da parte degli Hezbollah contro la Forza di Difesa Israeliana, nel
corso della quale otto soldati israeliani furono uccisi, altri feriti ed
altri ancora fatti prigionieri, Isrele iniziò una campagna militare in
Libano contro le milizie armate di Hezbollah.
Come sempre accade in questi casi, si verificò una escalation
nelle ostilità che durò 34 giorni durante i quali si svolse una intensa
attività diplomatica che culminò con la risoluzione n. 1701 dell'11
agosto 2006 del Consiglio di Sicurezza delle nazioni Unite.
A seguito di questa risoluzione l'Israeli Defence Force cominciò a
ritirarsi dal sud del Libano mentre veniva potenziato il contingente di
UNIFIL (United Nations Interim Force in Lebanon) del quale faceva parte
anche un contingente italiano aumentato a 2.450 militari.
A livello nazionale la missione venne denominata "Operazione Leonte",
dal nome latino del fiume Litani.
La missione militare disponeva di un ufficio postale con un proprio annullo
in dotazione con la scritta «OPERAZIONE "LEONTE" LIBANO» e
naturalmente l'indicazione di Poste italiane.
La lettera è stata spedita dal Comandante della Task Force
"Varco", che si è firmato, il 20 aprile 2007, affrancata per
€ 0,60 con un francobollo da € 0,05 "Fanciulla Velca" in
versione "S.p.A.") accompagnato da uno da € 0,10 e da uno da €
0,45, tutti appartenenti alla serie ordinaria "La donna
nell'arte", annullati dal timbro in dotazione presso il contingente
italiano.
Le tariffe postali per i militari in missione all'estero erano quelle
valide per l'interno.
La busta reca le impronte di un timbro sostitutivo di quello
amministrativo «OPERAZIONE LEONTE - TASK FORCE
"VARCO!"/UFFICIO SPROVVISTO DI BOLLO», dal timbro lineare del
Comando «OPERAZIONE LEONTE/TASK FORCE "VARCO!"/COMANDO» e da
quello lineare del Comandante dalla Task Force.
Busta
proveniente dal Comando dell'Operazione Leonte, Task Force
"Varco" in Libano affrancata per € 0,60 con i
francobolli italiani annullati dal timbro postale in dotazione
presso il contingente italiano.
Particolare
dell'affrancatura di € 0,60 dal Comando dell'Operazione
Leonte in Libano composta da tre francobolli della serie
ordinaria "La donna nell'arte".
Particolare
dell'affrancatura da € 1,50 con i tre valori da € 0,05 nella
versione "S.p.A." non annullati
e quelli da € 0,45 della serie ordinaria "La donna
nell'arte".
Corrispondenza di terzo porto
Busta di terzo porto (da gr. 51 a gr. 100) inviata da Torino per Venezia
il 23 ottobre 2006..
La tariffa di € 1,50 è stata assolta con l'applicazione di tre francobolli da €
0,05 con la "Fanciulla Velca" nella versione "S.p.A." e di altrettanti valori della serie "La donna nell'arte" da €
0,45 "Venere di Urbino".
La
busta di terzo porto affrancata con tre valori da € 0,05
(non colpiti dall'annullatore) ed
altrettanti da € 0,45 per la
giusta tariffa di € 1,50.
Particolare
della busta di destra: la "Fanciulla Velca" assieme ad un
"Castello" usati assieme come segnatasse per pagare il
diritto di giacenza.
La donna e il castello: usati assieme come segnatasse
La prima emissione della "Fanciulla Velca" con il valore solo in
Lire è qui usato assieme al 200 lire della precedente serie ordinaria
"Castelli d'Italia" in funzione di segnatasse.
Una raccomandata spedita a Favaro Veneto non poté essere recapitata, in
quanto il destinatario era risultato assente, come attestato a penna
dall'ufficiale postale. Fu quindi tenuta in giacenza ed assoggettata alla
tassa di 300 lire assolta il 4 gennaio 2000 utilizzando, in mancanza di
segnatasse, i due francobolli appartenenti alle due diverse serie
ordinarie.
Il
retro della busta con i due francobolli usati come segnatasse;
a destra le annotazioni manoscritte del fattorino postale che
attestano che, in due giorno successivi, il destinatario era
assente.
Versione in Euro:
usato nel giorno di emissione
La terza versione della "Fanciulla Velca" con il valore espresso
solo in Euro uscì il 2 gennaio 2002.
Qui è stato usato nel giorno di emissione per assolvere ad un effettivo
uso postale: nitido annullo di «Venezia Marco Polo CMP -2-1-02».
Il
francobollo da € 0,05 usato nel giorno di emissione.