Questa pagina e tutte le altre,
alle quali si può accedere cliccando sopra le immagini dei francobolli,
sono dedicate alla serie ordinaria di francobolli denominata "La donna
nell'arte".
Le pagine sono periodicamente aggiornate.
La nuova serie
Il dibattito L'8 luglio 1998 la quinta serie ordinaria di francobolli
della repubblica Italiana denominata "Castelli d'Italia" è
messa in pensione, dopo quasi 18 anni da quel 22 settembre 1980 in cui
vide ufficialmente la luce.
Viene infatti sostituita dalla nuova serie dedicata alla "Donna
nell'arte".
Il dibattito sull'allestimento di una nuova ordinaria che andasse a
sostituire i "Castelli" era iniziato alla fine del 1995, ma il
progetto si concretizzò nella riunione della Consulta per la filatelia
del 18 novembre 1996.
Il soggetto prescelto fu «la donna nell'arte», cioè figure
femminili nelle opere d'arte prodotte in Italia dall'antichità
preclassica ai nostri giorni.
Come venne dichiarato, «...l'idea delle figure femminili nell'arte
italiana si ispira alla concezione di quelle figure di donna che
nell'antichità, così come in epoca moderna, hanno segnato e segnano
indelebilmente l'arte nel nostro Paese e spesso simboleggiando, anche
grazie alla mirabile opera interpretativa di artisti sommi, momenti
fondamentali della nostra storia.»
Il 21 aprile 1997 la Giunta d'arte approvò il progetto e nominò una
commissione ristretta per realizzarlo.
La commissione selezionò le opere da riprodurre: fu fatta una selezione
diacronica in base a criteri estetici, storico-culturali e geografici,
tenendo anche presenti i vari supporti e le tecniche delle opere d'arte.
Questo lavoro si tradusse nella scelta di 23 opere.
(*) La commissione
ristretta aveva scelto un'immagine tratta dal dipinto del Veronese «Marte
e Venere con Amore» conservato presso la Galleria Sabauda di Torino. Per
motivi che non conosciamo per preparare il francobollo da € 0,90 (emesso
il 26 giugno 2004) fu invece utilizzato il soggetto di un altro quadro del
Veronese, «Venere e Marte legati da Amore», conservato a New York presso
il Metropolitan Museum of Art.
Un
progetto, non adottato, per la realizzazione della serie "La
donna nell'arte". L'indicazione provvisoria
del valore di 750 lire indica che erano stati preparati prima del
maggio 1997 (la tariffa per la lettere per l'interno di primo porto diventò di 800 lire il 5 maggio 1997).
Qui sono mostrati i bozzetti relativi ai soggetti che diventeranno
la prima emissione: altri bozzetti sono mostrati nelle pagine
relative ai corrispondenti francobolli.
Un
bozzetto per la fanciulla Velca, che diventerà il francobollo da
100 lire.
Un
bozzetto con il particolare del banchetto di Erode e la danza di
Salomè che sarebbe diventato il francobollo da 450 lire.
Il
profilo femminile del Pollaiolo ancora con il valore provvisorio da
750 lire (avrà il nominale di 650 lire).
Un
bozzetto provvisorio della Donna con il liocorno di Raffaello: nella
veste definitiva uscirà con il valore da 800 lire e poi da €
0,41.
Un
bozzetto con il busto di Costanza Buonarelli che diventerà il
valore da 1.000 lire.
Era
stato preparato anche un bozzetto per Lucrezia Panciatichi: questo
soggetto verrà destinato all'impronta della cartolina postale.
La commissione ristretta voluta dalla Giunta d'arte si occupò anche del
progetto grafico e delle tecniche di stampa al fine di «realizzare una
serie moderna, con contenuti di tecnologia avanzata, ma di gusto
classico». Per giungere alla realizzazione definitiva si passò
attraverso la ricerca di diverse soluzioni, con prove, studi e bozzetti
preparatori, molti dei quali avevano ormai le caratteristiche di
esecutivi.
Qui a sinistra sono mostrati sei bozzetti relativi ad un progetto grafico
non realizzato: cinque soggetti per i francobolli ed uno per l'impronta
della cartolina.
Si scelse di incorniciare solo parzialmente le figure femminili con una
decorazione formata dalle stilizzazioni della spiga di grano, del ramo
d'ulivo e del tralcio di vite, colture tradizionali del nostro paese.
La serie, come risulta nella sua versione definitiva, appare curata, elegante
e graficamente ben riuscita e coerente.
Naturalmente, come sempre, non mancarono le critiche: una di queste riguardava
la mancanza di didascalie che identificassero l'opera e l'autore.
All'epoca fu detto che la serie non voleva proporre singole opere d'arte,
ma volti femminili universalmente intesi, colti dagli occhi di artisti
nell'arco di secoli, come una rappresentazione senza tempo dell'eterno
femmineo.
Il decreto di emissione
Finalmente arriva il decreto del Ministero delle Comunicazioni del 7
maggio 1998, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 124 del 30 maggio
dello stesso anno, che autorizza l'emissione di una serie di francobolli
ordinari denominata "La donna nell'arte"
Con il successivo decreto del 2 luglio 1998, pubblicato nella Gazzetta
Ufficiale n. 157 dell'8 luglio 1998, sono stabilite le caratteristiche
tecniche dei primi cinque francobolli e della cartolina postale per
l'interno.
Il titolo del decreto recita: «Emissione di interi postali ordinari e
caratteristiche tecniche di cinque francobolli e di una cartolina postale
per l'interno appartenenti alla serie ordinaria "La donna
nell'arte".»
L'articolo 1 esordisce: «E' emessa una serie di francobolli ordinari,
denominata "La donna nell'arte", nei valori di L. 100, L. 450,
L. 650, L. 800 e L. 1000.»
L'articolo 2 consiste in quest'unica affermazione: «E' autorizzata l'emissione di una serie di interi
postali ordinari appartenenti alla serie ordinaria denominata "La
donna nell'arte".»
L'articolo 3 si occupa cella cartolina postale: «E' emessa una cartolina
postale per l'interno appartenente alla serie ordinaria denominata
"La donna nell'arte", nel valore di L. 800.»
Non sta a noi discutere la formula impiegata dal legislatore, ma qualche
dubbio resta sull'uso non felice delle espressioni «E' emessa una serie
di francobolli...», «E' autorizzata l'emissione di una serie di interi
postali...», «E' emessa una cartolina postale...».
La carta, le dimensioni e la dentellatura
«Detti francobolli sono stampati su carta fluorescente non filigranata,
per i valori di L. 100, L. 450 e L. 650; su carta fluorescente,
filigranata con stelline a cinque punte disposte a tappeto su tutto il
foglio, per i valori da L. 800 e L. 1000; formato carta: mm 25,4 x 30;
formato stampa: mm 21,4 x 26; dentellatura: 14 x 13.»
Se la misura della dentellatura indicata dal decreto è stata per lo più
rispettata nei primi anni, non coincide tuttavia con la dentellatura che
misurano i filatelisti.
Per questa emissione i cataloghi indicano inizialmente 14¼ x 13 ¼, anche
se 14¼ è una misura arrotondata per eccesso e 13¼ invece lo è un po'
troppo per difetto.
La dentellatura era applicata con un perforatore a pettine verticale che
si muoveva dall'alto verso il basso.
Una battuta del perforatore fustellava 185 fori orizzontali, dei quali 181
propriamente pertinenti ai francobolli e 4 fori "d'invito", due
sul bordo sinistro del foglio e due su quello destro, per agevolare la
separazione. 19 erano invece gli aghi del perforatore disposti sugli
undici segmenti verticali che perforavano i lati verticali dei
francobolli.
In pratica i "dentelli" che circondano i lati dei francobolli
per i primi anni sono 18 x 20, cioè 18 "denti" sui lati corti
(orizzontali) e 20 sui lati lunghi (verticali).
Le cose cambieranno quando la produzione di questi francobolli passerà
alle nuove macchine Goebel, la "brm-t 350 p" e la "brm-s
350 p", a partire dagli ultimi mesi del 2003.
La stampa
«I francobolli sono stampati in rotocalcografia, per i valori da lire
100, 450 e 650, in calcografia, per i valori da lire 800 e 1000.»
Per la realizzazione del bozzetto si optò, dopo varie e diverse soluzioni
prese in considerazione, per la riproduzione monocroma al tratto, per
uniformare esteticamente i francobolli stampati in calcografia da quelli
stampati in rotocalcografia.
I fogli
«I fogli sono composti ciascuno di cento esemplari. Sulla cimosa, lungo
tutto il lato superiore e inferiore del foglio e sul lato sinistro in
corrispondenza del francobollo posto sulla prima, seconda, nona e decima
fila, è riprodotta la stessa cornice decorativa che figura sul
francobollo raccolto nel foglio.»
Tale cornice, proveniente dall'ornato posto sul bordo superiore del
foglio, è riprodotta sopra il titolo di questa pagina.
La vignetta
«Le vignette sono così composte: entro elementi decorativi a cornice,
costituiti dalle stilizzazioni della spiga di grano, del ramo di ulivo e
del tralcio di vite che caratterizzano il ceppo mediterraneo delle origini
della civiltà del paese, è rappresentata l'immagine di una figura
femminile nelle diverse epoche storiche.
La figura femminile e gli elementi decorativi sono realizzati con tecnica
di stampa a "tratto" e in colori delicati variabili, dichiarati.
Il valore facciale e la legenda "Italia" sono posti in basso,
rispettivamente a destra e a sinistra della vignetta, e riprodotti in
colore nero, utilizzando il carattere "lapidario" con il quale
tale legenda è incisa su una tavola bronzea romana, nota come
"iscrizione di Ferentino" (101-102 d.C.), ritrovata sul Colle
del Quirinale nel 1558 e attualmente conservata presso il Museo
archeologico di Firenze. Nei valori facciali bassi, fino a L. 800 escluso,
oltre i colori variabili dichiarati, è utilizzata la vernice "interferenziale",
con dei pigmenti di recente introduzione, con una tecnologia fortemente
innovativa, invisibile e con effetto cangiante verso l'oro a seconda
dell'angolo di osservazione.»
La prima emissione in Lire
Come detto, la prima tranche della serie appare l'8 luglio 1998:
è composta da cinque francobolli, da 100, 450, 650, 800 e 1.000 lire ed
è affiancata da una cartolina postale recante un'apposita impronta da 800
lire.
La stampa della cartolina postale è eseguita in offset.
Le
prove definitive di stampa dei cinque francobolli della prima
emissione stampate su carta consistente bianca, senza
filigrana, applicate su un supporto dentellato a somiglianza
di francobollo, sono montate su un cartoncino per
l'approvazione. Sotto il timbro «VISTO, SI APPROVA», la
firma del ministro delle Comunicazioni Antonio Maccanico.
I
francobolli della prima serie "La donna nell'arte" con il
valore espresso in Lire, emessa l'8 luglio 1998. Cliccando
sopra il francobollo che interessa si apre la pagina dedicata a quel
francobollo.
La
cartolina postale emessa l'8 luglio 1998 assieme ai francobolli. Cliccando
sopra l'immagine si apre la pagina dedicata alle cartoline postali.
La seconda emissione in doppia
valuta (Lire ed Euro)
Il 28 gennaio 1999, nell'ambito del processo di integrazione monetaria
europea, viene riemessa la stessa tipologia di valori, compresa la
cartolina postale, con l'indicazione delle due monete, Lira ed Euro.
Il decreto ed i riferimenti legislativi
A stabilirlo un po' tardivamente è il decreto ministeriale 6 maggio 1999,
pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 139 del 16 giugno 1999 (quattro
mesi e mezzo dopo l'emissione dei francobolli), che fa riferimento, tra
l'altro, al decreto legislativo 24 giugno 1998, n. 213, recante le
disposizioni per l'introduzione dell'Euro, ed alla raccomandazione 23
maggio 1998, 98/287/CE della Commissione delle Comunità europee relativa
alla doppia indicazione dei prezzi e di altri importi monetari.
Le caratteristiche della seconda emissione
Il decreto ministeriale 6 maggio 1999 stabilisce che «le caratteristiche
di cui al decreto 2 luglio 1998, citato nelle premesse, di cinque
francobolli e di una cartolina postale per l'interno appartenenti alla
serie ordinaria "La donna nell'arte", stampati dopo il 1 gennaio
1999 sono integrate con l'indicazione del controvalore in euro: L.
100/euro 0,05; L. 450/euro 0,23; L. 650/euro 0,34; L. 800/euro 0,41; L.
1.000/euro 0,52. »
Il decreto si preoccupa non solo dei francobolli, ma anche di quello che
accade ai bordi dei fogli: «Sul lato sinistro della cimosa di ciascun
foglio che raccoglie i francobolli è riportato il valore del foglio con
l'indicazione del controvalore in euro e precisamente: per il valore di L.
10.000 - euro 5,15; per il valore di L. 45.000 - euro 23,24; per il valore
di L. 65.000 - euro 33,57; per il valore di L. 80.000 - euro 41,32 e per
il valore di L. 100.000 - euro 51,65.»
Sul
bordo di sinistra del foglio che racchiude i cento francobolli (che il decreto
ministeriale chiama "cimosa") al posto del valore in Lire
(sopra) compare l'indicazione del valore in doppia valuta.
E' curioso notare che per effetto delle regole sugli arrotondamenti
nella conversione Lira/Euro, dopo il 1° gennaio 2002 (di fatto dopo il 2
gennaio, considerando che il giorno 1 era festivo), a volte risultava più
conveniente acquistare cento francobolli separatamente piuttosto che un
foglio intero di cento: in particolare era più conveniente acquistare
singolarmente cento francobolli da L. 100/euro 0,05, L. 450/euro 0,23 e L.
800/euro 0,41 (che venivano a costare rispettivamente € 5, € 23 e €
41 contro gli € 5,15, € 23,24 e € 41,32 indicati sul bordo del
foglio). Dovendo acquistare invece i francobolli da L. 650/euro 0,34 e da
L. 1.000/euro 0,52 era più conveniente acquistare i fogli a € 33,57 e
€ 51,65 rispetto a cento francobolli separati (che venivano a costare
€ 34 e € 52).
Le
prove di stampa definitive dei francobolli con la doppia indicazione
della valuta (in Lire ed in Euro) sono stampate su una carta
consistente bianca ed applicate su un supporto dentellato e montate
su un cartoncino per la presentazione. I primi francobolli
completati sono quelli in rotocalcografia, che vengono presentati il
5 gennaio 1999 (l'emissione uscirà il 28 gennaio).
Due
giorni dopo la presentazione dei francobolli con l'indicazione delle
due valute stampati in rotocalcografia è la volta di quelli
stampati in calcografia: le prove sono presentate tre settimane prima
la loro emissione.
I
francobolli della seconda emissione "La donna nell'arte" con il
valore espresso in doppia valuta (Lire ed Euro), emessa il 28
gennaio 1999. Cliccando
sopra il francobollo che interessa si apre la pagina dedicata a quel
francobollo.
La
cartolina postale emessa il 28 gennaio 1999 in doppia valuta (Lire
ed Euro) assieme ai francobolli. Cliccando
sopra l'immagine si apre la pagina dedicata alle cartoline postali.
La terza emissione in Euro
(ed i successivi valori integrativi)
Il 2 gennaio 2002 la serie "La donna nell'arte" completa il passaggio
dell'Italia alla nuova moneta unica europea con l'emissione di sette
valori e di una cartolina postale per l'interno.
In questa emissione, come per le successive, non troviamo più la doppia
valuta (Lire ed Euro), ma il facciale è espresso esclusivamente in Euro.
Non tutti i tagli vengono aggiornati (mancano infatti quello da L.650/euro
0,34 e da L. 1.000/euro 0,52) perché non ritenuti più rispondenti alle
necessità delle tariffe in vigore, e se ne aggiungono di nuovi, ritenuti
necessari, non potendo più disporre dei francobolli della serie
"Castelli" con valore in Lire per eventuali necessarie
integrazioni.
Infatti i vecchi francobolli in Lire, pur potendo essere usati secondo il
loro controvalore in Euro, non potevano essere più venduti dalle Poste.
Il decreto
La nuova emissione del 2 gennaio viene decretata (sarebbe da dire
"ratificata", visto il ritardo dello strumento legislativo) dal decreto ministeriale 4 febbraio 2002, pubblicato nella Gazzetta
Ufficiale n. 91 del 18 aprile 2002, intitolato «Determinazione del
valore e delle caratteristiche tecniche di sette francobolli e una
cartolina postale per l'interno appartenenti alla serie ordinaria "La
donna nell'arte", nei rispettivi valori di Euro 0,02 - Euro 0,05 -
Euro 0,10 - Euro 0,23 - Euro 0,41 - Euro 0,50 - Euro 0,77 per i
francobolli e Euro 0,41 per la cartolina postale.»
Questo decreto fa riferimento, tra l'altro, ai regolamenti (CE) n. 1103/97
del Consiglio del 17 giugno 1997 relativo a talune disposizioni per
l'introduzione dell'euro e n. 974/98 del Consiglio del 3 maggio 1998,
relativo all'introduzione dell'euro.
Con l'articolo 1 si stabilisce che «sono emessi, nell'anno 2002, sette
francobolli e una cartolina per l'interno, appartenenti alla serie
ordinaria "La donna nell'arte"...»
La formulazione non è delle più felici: parrebbe che in tutto il 2002
vengano emessi solo sette francobolli di questa serie, mentre appena meno
di un mese dopo la firma del decreto (ed un mese e mezzo prima della sua
pubblicazione) già escono altri tre francobolli di questa serie, portando
a dieci il numero di quelli emessi nel 2002.
Le caratteristiche
Le premesse al dispositivo del decreto ricordano le caratteristiche ed il
valore dei tre francobolli aventi per soggetto la "Fanciulla Velca",
"Il Banchetto di Erode e la Danza di Salomè", la "Donna
con liocorno" e della cartolina postale; ricordano ancora come con un
successivo decreto (quello del 6 maggio 1999) venne stabilito che «...le
indicazioni del valore in lire dei francobolli e della cartolina postale
per l'interno anzidetti sono state integrate con l'indicazione del contro
valore in euro.»
Adesso con l'attuale decreto l'articolo 2 integra ancora quelle
caratteristiche stabilendo che, per quei francobolli e la cartolina
postale «stampati dopo il 28 gennaio 1999, sono modificate
nell'indicazione del valore, espresso solo in euro: Euro 0,05 - Euro 0,23
- Euro 0,41 ed Euro 0,41.»
Non suona molto bene quel riferimento a «stampati dopo il 28 gennaio
1999»: con esso si escludono quelli con l'indicazione del valore in
sole Lire e si fa riferimento solo a quelli con l'indicazione in doppia
valuta, il che è, in realtà, la stessa cosa.
L'articolo 2 si preoccupa anche del bordo del foglio (che chiama cimosa): «Sul
lato sinistro della cimosa di ciascun foglio che raccoglie i francobolli
è riportato il valore del foglio e precisamente: Euro 5,00 - Euro 23,00 -
Euro 41,00.»
Dal
bordo del foglio scompare l'indicazione del valore in Lire: resta
solo il prezzo in Euro.
L'articolo 3 invece detta le
caratteristiche tecniche dei quattro francobolli con la nuova iconografia «nei
valori di Euro 0,02 - Euro 0,10 - Euro 0,50 - Euro 0,77» stampati in
rotocalcografia su carta fluorescente non filigranata i primi due, in
calcografia su carta fluorescente «filigranata con stelline a cinque
punte disposte a tappeto su tutto il foglio, per i valori da Euro 0,50 ed
Euro 0,77», rispettando quindi la regola che prevedeva di
differenziare i due tipi di lavorazione per i «valori facciali bassi,
fino a L. 800 escluso» dagli altri.
Il
24 ottobre 2001 sono già stati approvati dal ministro delle
Comunicazioni Maurizio Gasparri i valori da € 0,02 (nuovo
soggetto), € 0,05, € 0,10 (nuovo soggetto) e € 0,23. Come al
solito si tratta di prove definitive di stampa non dentellate
applicate su un supporto dentellato e montate su un cartoncino di
presentazione.
Il
giorno dopo, 25 ottobre 2001, è la volta di due valori
calcografici, entrambi con un nuovo soggetto: € 0,50 e € 0,77.
L'ultimo
a ricevere l'approvazione del ministro Maurizio Gasparri è la terza
riedizione della "Donna con liocorno" che, con il nominale
da € 0,41, rappresenta il francobollo più usato, assolvendo la
tariffa per una lettera per l'interno di primo porto. L'approvazione
è datata 30 ottobre 2001.
I
francobolli della terza emissione "La donna nell'arte" con
il valore espresso in Euro emessi il 2 gennaio 2002. Nel caso di tre
francobolli (€ 0,05, € 0,23 e € 0,41) si tratta di un
aggiornamento del valore facciale, per quelli da € 0,02, € 0,10,
€ 0,50 e € 0,77 si tratta invece di nuovi soggetti. Cliccando
sopra il francobollo che interessa si apre la pagina dedicata a quel
francobollo.
La
cartolina postale emessa il 2 gennaio 2002. Si tratta di una
riedizione della precedente con il valore espresso solo in Euro. Cliccando
sopra l'immagine si apre la pagina dedicata alle cartoline postali.
I
tre francobolli dell'emissione integrativa del 1° marzo 2002. Cliccando
sopra il francobollo che interessa si apre la pagina dedicata a quel
francobollo.
Le integrazioni alla serie
Solo due mesi dopo l'emissione della prima "tranche" di
"Donne nell'arte" nella versione in Euro, il 1° marzo 2002 sono
approntati tre nuovi valori con altrettanti nuovi soggetti.
Il decreto ministeriale che li autorizza è del 13 marzo 2002, pubblicato
nella Gazzetta Ufficiale n. 91 del 18 aprile 2002: «Determinazione del valore
e delle caratteristiche tecniche di tre francobolli appartenenti alla
serie ordinaria "La donna nell'arte", nei rispettivi valori di
Euro 0,01 - Euro 0,03 - Euro 0,20.»
L'articolo 1 riprende l'infelice frase che abbiamo già visto nel decreto
precedente: «Sono emessi, nell'anno 2002, tre francobolli, appartenenti
alla serie ordinaria "La donna nell'arte", nei rispettivi valori
di Euro 0,01 - Euro 0,03 - Euro 0,20.»
E qui ci sarebbe poco da aggiungere, se non fosse per il capoverso
successivo dell'articolo 1: «Detti francobolli sono stampati in
rotocalcografia, su carta fluorescente non filigranata; formato carta: mm
25,4 x 30; formato stampa: mm 21,4 x 26; dentellatura: 14¼ x 13¼; per i
valori da Euro 0,02 e Euro 0,10, in calcografia, per i valori da Euro 0,50
e Euro 0,77.»
Nello stabilire le caratteristiche tecniche di questa emissione
integrativa, il testo fa riferimento ad alcuni francobolli della
precedente emissione! inutile sottolineare che questi tre valori, cui si
riferisce il decreto, non sono stampati in calcografia.
Ma la colpa è, molto probabilmente, della funzione copia/incolla con cui
vengono fatti i decreti.
Le
tre prove definitive di stampa dei valori da € 0,01, € 0,03 e
€ 0,20 non dentellate, applicate su un supporto dentellato a
somiglianza di francobollo, montate su un cartoncino di
presentazione per l'approvazione. Il cartoncino reca la data del 5
febbraio 2002 ed è firmato dal direttore dello Stabilimento
Officina Carte Valori, dott. Salvatore Iavarazzo.
Una battuta (in rosso)
perfora dieci righe del foglio ed un pezzo. La battuta successiva
(in azzurro) completa l'undicesima riga e ne perfora altre dieci.
Lo
"scalino" indica la congiunzione delle due battute.
La trasformazione del Poligrafico
in Società per Azioni
Intanto, a partire dal 1° gennaio 2003, con la trasformazione del
Poligrafico in società per azioni, tutti i francobolli italiani recano
l'indicazione "I.P.Z.S. S.p.A." al piede della vignetta (la
cosiddetta scritta "in ditta").
Naturalmente anche le nuove tirature dei francobolli della serie ordinaria
"La donna nell'arte" subiscono questo aggiornamento, che non è
preannunciato da alcun comunicato e tanto meno previsto in qualche
decreto: d'altra parte si tratta di aggiornamenti che non interessano le
caratteristiche tecniche del francobollo o della vignetta.
Succede così che siano gli stessi collezionisti ad accorgersene ed a
segnalarlo alla stampa specializzata.
Le nuove macchine da stampa
Dal settembre 2003 entrano in funzione due nuove macchine da stampa nello
stabilimento al Salario dell'Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato.
Si tratta di due Goebel, la rotocalcografica "brm-t 350 p" e la
calcografica "brm-s 350 p".
La prima di queste macchine vede il suo debutto il 12 settembre 2003 con
l'emissione dei francobolli e del foglietto per il "Centenario del
primo volo".
L'adozione di questi nuovi impianti lascia delle conseguenze visibili
sulle successive tirature dei francobolli "La donna nell'arte",
soprattutto per quanto riguarda il passo della dentellatura, che non è
più effettuata con un perforatore a pettine, ma con una piastra
perforatrice che abbina le caratteristiche della perforazione a blocco con
quelle della perforazione a pettine.
Tale piastra, in pratica, presenta gli aghi perforatori che completano
la perforazione di dieci righe orizzontali di dieci francobolli, con due
fori d'invito alle due estremità sinistra e destra.
In particolare adesso una riga orizzontale del perforatore consta di 175
fori (contro i 185 del vecchio pettine), dei quali 171 di pertinenza della
dentellatura dei francobolli (in precedenza 181) e quattro fori
"d'invito", due sul bordo sinistro del foglio e due su quello
destro, per agevolare la separazione.
Inoltre presenta su uno dei lati opposti a quelli di scorrimento del
foglio una continuazione della dentellatura "verticale": si
tratta di undici segmenti verticali composto ciascuno di 19 aghi (ma si
vedrà più avanti che questi 19 aghi possono essere distribuiti in
maniera diversa su entrambi i lati "corti" del foglio, ad
esempio due da una parte e diciassette dall'altra).
In questo modo, procedendo la stampa della bobina, con una battuta vengono
perforate completamente dieci righe mentre con la battuta successiva si
completa la perforazione di un'undicesima riga, che dovrebbe essere quella
del bordo orizzontale del foglio, che viene ricavato dal taglio del nastro
di carta continuo della bobina.
Infatti la somma delle altezze dei due
bordi orizzontali del foglio è identica all'altezza di una riga di
francobolli.
Si deve aggiungere che in questo modo non è necessario che la piastra
perforatrice sia centrata sulle dieci righe di francobolli, ma è sufficiente
che sia centrata su una riga qualsiasi, in quanto l'interspazio tra una
composizione di cento e l'altra è alto quanto una riga di francobolli.
Da ultimo c'è da dire che, con la possibilità di spostare gli aghi
perforatori della piastra secondo le dimensioni e le esigenze di quello
che viene stampato (e che poi deve essere dentellato) spesso la
continuazione della dentellatura "verticale" su un lato opposto
a quello di scorrimento della bobina può avvenire su entrambi i lati, spesso
lasciando due fori "d'invito" su un lato e diciassette
sull'altro.
Ovviamente, proprio per il fatto che il perforatore non deve essere
centrato necessariamente sul foglio di cento, ma basta centrarlo su una
riga, può capitare, seppure meno frequentemente, che l'undicesima riga
di perforazione non sia quella dell'interspazio tra le tue composizioni
di cento, ma una contenente dieci francobolli stampati.
Anche la numerazione dei fogli cambia: non è più eseguita sul bordo con
un numeratore meccanico tipografico, ma con un nuovo numeratore
accompagnato da un codice a barre.
La
piastra perforatrice che lavora con le nuove Goebel nello
stabilimento al Salario del Poligrafico (Cronaca
Filatelica n. 317/maggio 2005).
Ulteriori integrazioni alla serie
A seguito del nuovo tariffario entrato in vigore il 1° gennaio 2004 (di
fatto il 2 gennaio), viene subito avvertita la necessità di poter
disporre di nuovi valori bollati corrispondenti alle nuove tariffe.
Si provvede quindi ad emettere nuovi francobolli della serie "La
donna nell'arte" aventi nuovi soggetti scelti tra quelli individuati
nel 1997 dalla commissione ristretta nominata dalla Giunta d'arte.
Il primo ad essere emesso il 27 gennaio 2004 è il valore di più
immediata necessità: si tratta di quello per una lettera per l'interno di
primo porto da € 0,45. E' autorizzato dal decreto ministeriale 6 aprile
2004 pubblicato dalla Gazzetta Ufficiale n.124 del 28 maggio 2004.
Per coprire la tariffa di secondo porto per l'interno il 17 febbraio è
emesso il taglio da € 0,85, autorizzato con distinto decreto recante la
stessa data del precedente, 6 aprile 2004, e pubblicato dalla sessa
Gazzetta Ufficiale n. 124 del 28 maggio 2004.
Il 20 marzo 2004 è la volta dell'emissione di un valore da € 0,65
(primo porto per una lettera ordinaria per i paesi in America, Africa ed
Asia, con esclusione di quelli facenti parte del bacino del Mediterraneo).
Il francobollo è autorizzato dal decreto ministeriale 29 luglio 2004
pubblicato un po' tardivamente nella Gazzetta Ufficiale n. 283 del 2
dicembre 2004.
I tagli
integrativi del 2004, emessi a seguito dell'entrata in vigore delle
nuove tariffe di posta ordinaria dal 1° gennaio di quell'anno. Cliccando
sopra il francobollo che interessa si apre la pagina dedicata a quel
francobollo.
Il 26 giugno 2004 viene emesso il
valore da € 0,90 per coprire il terzo porto di una lettera per
l'interno. E' autorizzato dal decreto ministeriale 29 luglio 2004,
pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 279 del 27 novembre 2004.
A completamento delle nuove tariffe esce il 31 luglio 2004 il francobollo
da € 0,70 (lettera ordinaria di primo porto per l'Oceania), autorizzato
dal decreto ministeriale 7 dicembre 2004, pubblicato nella Gazzetta
Ufficiale n. 46 del 25 gennaio 2005.