Un
progetto, non adottato, per la realizzazione del francobollo con il
volto di Antea. Manca ancora l'indicazione del valore, ma per la
realizzazione del tutto simile ad altri analoghi bozzetti si può
dedurre che questo fu preparato prima del maggio 1997.
La
prova definitiva del francobollo (con inserite le scritte ai piedi
della vignetta, le cosiddette scritte "in
ditta") stampata su carta bianca, non dentellata, applicata su
un supporto dentellato per la presentazione e l'approvazione del prodotto.
Il soggetto «Entro elementi decorativi a cornice, costituiti dalle stilizzazioni
della spiga di grano, del ramo di ulivo e del tralcio di vite che
caratterizzano il ceppo mediterraneo delle origini della civiltà del
Paese, è rappresentata l'immagine di una figura femminile nelle diverse
epoche storiche.»
«La figura femminile e gli elementi decorativi sono realizzati con
tecnica di stampa a "tratto"». «Il valore facciale espresso in euro e la scritta "Italia"
sono posti in basso, rispettivamente a destra e a sinistra della vignetta
(...) utilizzando il carattere "lapidario" con il quale tale
scritta è incisa su una tavola bronzea romana, nota come "iscrizione di
Ferentino" (101-102 d.C.), ritrovata sul Colle del Quirinale nel 1558
e attualmente conservata presso il Museo archeologico di Firenze.»
Il francobollo, emesso contemporaneamente all'introduzione dell'Euro in
Italia, nasce il 2 gennaio 2002. E' disegnato da Rita Morena e rappresenta
«il dipinto "Ritratto di giovane donna" detta "Antea"
di Francesco Mazzola detto Parmigianino, realizzato tra il 1524 e il 1527
e conservato nel Museo e Gallerie nazionali di Capodimonte, in Napoli;
figura femminile in blu, cornice in marrone, nero.» (dal decreto ministeriale
4 febbraio 2002 pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 91 del 18 aprile
2002).
Il cartoncino di presentazione della prova del francobollo (assieme a
quella per il valore da € 0,77, in pratica i due calcografici di nuovo
disegno emessi lo stesso giorno) reca la data del 25 ottobre 2001 e la
firma di autorizzazione del ministro delle Comunicazioni Maurizio Gasparri
oltre a quella del direttore dello Stabilimento «Officina Carte Valori»
dott. Salvatore Iavarazzo.
Si tratta della stampa definitiva della vignetta su carta bianca,
ritagliata ed applicata su un supporto dentellato ad imitazione di un
francobollo completo.
Il
cartoncino di presentazione delle prove dei due francobolli
calcografici, con vignetta del tutto nuova, emessi il 2
gennaio 2002: si tratta del valore da € 0,50
("Antea", a sinistra) e di quello da € 0,77
("La Primavera", a destra).
Il
numeratore tipografico della prima emissione.
Le caratteristiche
Il francobollo è stampato in calcografia «su carta fluorescente,
filigranata con stelline a cinque punte disposte a tappeto su tutto il
foglio».
La dentellatura a pettine misura 14¼ x 13¼ (ma nel Bollettino Ufficiale
n. 5 del 2002 diventa per errore 14 x 13).
I "dentelli" che circondano i lati del francobollo sono pertanto
18 x 20, cioè 18 "denti" sui lati corti (orizzontali) e 20 sui
lati lunghi (verticali).
Il foglio è numerato sul bordo con un numeratore tipografico progressivo.
Sul lato opposto della cimosa (come il decreto ministeriale chiama il
bordo del foglio) compare la consueta indicazione «Il foglio di cento
francobolli vale € 55,00» stampata in marrone.
L'impiego
All'epoca dell'emissione il francobollo da € 0,50 poteva essere
impiegato per formare la tariffa da € 0,52, con l'integrazione di quello
da € 0,02, oltre ad essere un comodo taglio "tondo" utile per
altre combinazioni tariffarie.
Particolare
per riconoscere le due versioni: l'edizione senza
"S.p.A."...
...e
quella con "S.p.A.".
Numeratore
e codice a barre della seconda versione con "S.p.A.".
I.P.Z.S. S.p.A.
A seguito della trasformazione del Poligrafico in società per azioni, le
successive tirature del francobollo da € 0,50 recano l'indicazione «I.P.Z.S.
S.p.A.» ai piedi della vignetta (le cosiddette scritte "in
ditta").
Le nuove tirature sono prodotte con la macchina Goebel "brm-s 350
p".
A questa macchina è abbinata una
perforatrice a piastra che consente di
perforare contemporaneamente in un colpo solo tutti i francobolli del foglio
ottenendo, grosso modo, una dentellatura simile a quella a blocco.
Motivi tecnici hanno costretto a fare a meno di un foro sul lato opposto a
quello di scorrimento del foglio: di conseguenza i dentelli sono leggermente
più radi e cambia la misura della dentellatura che diventa di circa 13¼ x
13¼.
I "dentelli" che circondano i lati del francobollo sono pertanto
17 x 20, cioè 17 "denti" sui lati corti (orizzontali) e 20 sui
lati lunghi (verticali).
La perforazione orizzontale di una riga di francobolli del foglio consta di
175 fori, compresi quelli "d'invito" sul bordo, contro i 185 fori
che si ottenevano in precedenza con una battuta del pettine perforatore.
Inoltre sul bordo destro del foglio, in posizione non costante, è cambiato
il tipo di numeratore che è affiancato da un codice a barre.
Tutte queste modifiche tuttavia non sono state mai ufficializzate da un
decreto.
Tale nuova versione, che dovrebbe essere stata prodotta a partire
dall'ottobre 2003, fa la sua comparsa agli sportelli a fine gennaio 2004.
Coppia
verticale di francobolli con la falla di colore sulla pupilla
sinistra di Antea.
Curiosità ed anomalie
Il particolare metodo di stampa calcografica impiegato per la produzione di
questo francobollo ha dato luogo a vari difetti di stampa.
La tipologia più comune di tali difetti riguardano l'inchiostrazione: falle
(mancanze) di colore o infiltrazioni di un colore in un'area dove non doveva
esserci.
Sono frequenti, tanto da potersi considerare nella norma, le infiltrazione
del blu nella cornice marrone.
Si può poi trovare nelle scritte in nero una carenza di questo colore che
è stato sostituito in parte dal marrone della cornice, come in questo caso.
Infiltrazione
parziale del marrone che prende il posto nel nero nella scritta
«ITALIA» su un € 0,50 nella versione "senza
S.p.A.".
In questo caso (versione con "S.p.A.") invece il marrone della
vignetta si è sostituito al nero nelle piccole scritte "in
ditta" (il francobollo è usato a completamento della tariffa di una
raccomandata assicurata).
Infiltrazioni
del marrone nelle piccole scritte "in ditta": «I.P.Z.S.
S.p.A. - ROMA» ed il nome dell'artista «R. MORENA».
Altre infiltrazioni del colore marrone possono interessare la vignetta: nel
caso mostrato qui sotto parte dello sfondo dietro ad Antea ha assunto una
colorazione brunastra.
In
questo esemplare della versione "senza S.p.A." il
marrone della cornice si è infiltrato in parte dello sfondo
blu.
Le falle di colore, quando sono molto piccole, sono insignificanti, ma
quando interessano particolari del volto possono cambiare l'espressione
della persona ritratta e si notano di più.
In questo caso le falle di colore sono avvenute in corrispondenza delle
pupille degli occhi di Antea, dando origine ad un'espressione
"vacua", che cade nel nulla, all'elegante figura femminile
ritratta.
Si tratta della versione da € 0,50 con "S.p.A.".
Gli occhi di Antea nella
seconda versione con "S.p.A." come si presentano in una
stampa "normale".
Lo stesso particolare degli
occhi, sempre nella versione "S.p.A.", con la pupilla di
sinistra "vuota".
Particolare
dell'affrancatura della busta di destra.
Primo giorno d'uso a Venezia La distribuzione di questo francobollo, la cui emissione
"ufficiale" è coincisa con l'adozione dell'Euro il 2 gennaio
2002, in realtà non è stata uniforme in tutta Italia, ma è avvenuta a
"macchia di leopardo".
A Venezia, ad esempio, venne distribuito con un giorno di ritardo, il 3
gennaio 2002, così che è questa la sua prima data d'uso in questa
città.
Pertanto ogni annullo del 2 gennaio 2002 di Venezia su questo francobollo
deve considerarsi falso.
Qui è usato nel primo giorno possibile a Venezia per una lettera di
doppio porto indirizzata a Sottomarina di Chioggia (dove arrivò il
successivo 5 gennaio) assieme ad un valore da € 0,23 e due da € 0,02
(tutti con il valore solo in Euro) per raggiungere la tariffa richiesta di
€ 0,77.
Lettera
di secondo porto da Venezia (3 gennaio 2002) a Sottomarina di
Chioggia (Venezia) dove giunse il successivo 5 gennaio, come
da timbro d'arrivo. Si tratta del primo giorno d'uso del
francobollo da € 0,50 a Venezia.
L'affrancatura
da € 0,60 della lettera ottenuta con un francobollo da € 0,50 e
con uno da € 0,10 della serie "La donna nell'arte".
Il
francobollo da € 0,50 usato in frode in quanto era stato già
usato senza essere stato annullato.
Il
francobollo, usato precedentemente, non era stato colpito
dall'annullo, ma aveva ricevuto impresso il codice a barre del
precedente instradamento postale.
Donne in fermoposta (con una frode)
Lettera spedita dal C.M.P. di Verona il 25 novembre 2006 ed indirizzata
fermoposta a Venezia, dove giunse il 2 dicembre.
Il diritto di fermoposta venne fatto pagare al destinatario contro l'applicazione di
due francobolli della serie "La donna nell'arte" applicati al
verso per formare l'importo richiesto di € 0,26: un francobollo da €
0,23 ed uno da € 0,03.
Il
diritto di fermoposta assolto con l'applicazione del
francobollo da € 0,23 integrato da quello da € 0,03.
La lettera era stata affrancata con la tariffa di lettera di primo porto
per l'interno, che all'epoca era di € 0,60.
L'affrancatura (costituita dal valore da € 0,50 e da quello da € 0,10,
entrambi della serie ordinaria "La donna nell'arte") costituisce
un esempio di frode postale che, nonostante la lettera fosse inviata ad un
ufficio postale in fermoposta, non venne rilevata: Infatti il francobollo
da € 0,50 era già servito per una precedente affrancatura.
L'affrancatura
della lettera inviata in fermoposta costituisce un esempio di
frode postale: il francobollo da € 0,50 era già stato
utilizzato. Non annullato da un timbro, aveva ricevuto però
l'impronta del codice a barre dell'instradamento postale del
precedente utilizzo.
Nel suo precedente impiego il francobollo da € 0,50 non era stato
annullato dal timbro, però aveva ricevuto l'impressione rossa
fluorescente del codice a barre del precedente instradamento postale.
Il
cachet della stazione permanente di ricerca italo-francese Concordia e
l'anno della spedizione 2006-2007.
Il
cachet con il logo della spedizione italiana in Antartide "ITALIANTARTIDE"
al centro e la scritta in tondo "PROGRAMMA NAZIONALE DI RICERCHE
IN ANTARTIDE".
Donne dai ghiacci dell'Antartide
Il Programma Nazionale di Ricerche in Antartide
(Italiantartide) iniziò
nel 1985 e si è sviluppato in una serie di campagne scientifiche annuali che
sono arrivate a coinvolgere quattro
enti italiani: ENEA (Ente per le Nuove Tecnologie, l'Energia e l'Ambiente),
CNR (Consiglio Nazionale delle Ricerche), INGV (Istituto Nazionale di
Geofisica e Vulcanologia), OGS (Organizzazione Gestione Servizi).
La presenza italiana in Antartide è avvenuta dapprima nella base di Baia
Terra Nova, denominata Stazione Mario Zucchelli, e successivamente nel
sito Dome C
dove è stata realizzata in collaborazione con la Francia una
stazione permanente di ricerca, la Concordia Station,
a circa 1.200 Km di distanza dalla precedente.
Dalle varie spedizioni italiane che si sono succedute di anno in anno e
giunta della corrispondenza, come la lettera che si mostra.
E' stata affrancata con due valori della serie ordinaria "La donna
nell'arte" (tra cui quello da € 0,50 con Antea) per coprire il primo porto per
l'interno, forse nella convinzione che la busta sarebbe stata postalizzata
in Italia.
Invece venne affidata alle poste neozelandesi che eccezionalmente annullarono
i francobolli italiani e la inoltrarono in Italia con i normali canali
postali.
Due donne che vengono dal freddo dell'Antartide!
Sulla busta sono stati applicati i cachet della spedizione.
Busta
dalla stazione italo-francese Concordia in Antartide affrancata
per 60 centesimi con due valori della serie ordinaria italiana
"La donna nell'arte" (€ 0,10 nella seconda versione
con "S.p.A." ed € 0,50 con Antea nella versione "senza
S.p.A."). L'affrancatura italiana venne eccezionalmente
accettata dalle poste della Nuova Zelanda che annullarono i
francobolli con il proprio timbro con targhetta il 1° (?)
dicembre 2007. La busta reca due cachet della spedizione
italiana in Antartide.
Particolare
dell'affrancatura italiana annullata dalle poste neozelandesi.
Particolare
dell'affrancatura con il valore da € 0,50 (in versione
"S.p.A.") accompagnato da un francobollo commemorativo.
Donna con un commemorativo
Lettera di secondo porto per l'interno (fino a gr. 50) annullata il 18
novembre 2006 dal CMP di Padova.
La tariffa di € 1,40 è stata assolta con un francobollo della serie
ordinaria "La donna nell'arte" da € 0,50 (nella versione
"S.p.A.") accompagnato da uno da € 0,90 celebrativo dei Giochi
Olimpici invernali di Torino.
Lettera
di secondo porto affrancata per € 1,40 utilizzando un
francobollo della serie ordinaria "La donna
nell'arte" da € 0,50 ed un francobollo da € 0,90
celebrativo dei Giochi Olimpici invernali di Torino 2006.
Particolare dell'annullo di
Poste Italiane «OPERAZIONE "LEONTE" LIBANO».
Il timbro di "Ialbatt2 -
Task Force Novara" sostitutivo di quello amministrativo.
Il
timbro lineare del Comando di "Iatalbatt2 -Task Force
Novara".
Il
timbro lineare del Comandante della Task Force Novara.
La
donna fuori dei confini
A seguito di un attacco avvenuto il 12 luglio 2006 presso il villaggio di
Zar'it da parte degli Hezbollah contro la Forza di Difesa Israeliana, nel
corso della quale otto soldati israeliani furono uccisi, altri feriti ed
altri ancora fatti prigionieri, Israele iniziò una campagna militare in
Libano contro le milizie armate di Hezbollah.
Come sempre accade in questi casi, si verificò una escalation
nelle ostilità che durò 34 giorni durante i quali si svolse una intensa
attività diplomatica che culminò con la risoluzione n. 1701 dell'11
agosto 2006 del Consiglio di Sicurezza delle nazioni Unite.
A seguito di questa risoluzione l'Israeli Defence Force cominciò a
ritirarsi dal sud del Libano mentre veniva potenziato il contingente di
UNIFIL (United Nations Interim Force in Lebanon) del quale faceva parte
anche un contingente italiano aumentato a 2.450 militari.
A livello nazionale la missione venne denominata "Operazione Leonte",
dal nome latino del fiume Litani.
La missione militare disponeva di un ufficio postale con un proprio annullo
in dotazione con la scritta «OPERAZIONE "LEONTE" LIBANO» e
naturalmente l'indicazione di Poste italiane.
La lettera è stata spedita dal Comandante della Task Force
"Novara" il 20 aprile 2007, affrancata per
€ 0,60 con un francobollo da € 0,50 "Antea" accompagnato da uno da €
0,10 appartenente alla serie ordinaria "La donna
nell'arte", annullati dal timbro in dotazione presso il contingente
italiano.
Le tariffe postali per i militari in missione all'estero erano quelle
valide per l'interno.
La busta reca le impronte di un timbro sostitutivo di quello
amministrativo «ITALBATT2 - TASK FORCE - NOVARA/UFFICIO SPROVVISTO DI BOLLO», dal timbro lineare del
Comando «ITALBATT2 - TASK FORCE NOVARA/COMANDO» e da
quello lineare del Comandante dalla Task Force.
Busta
proveniente dal Comando dell'Operazione Leonte,
"Italbatt2 - Task Force Novara" in Libano affrancata per € 0,60 con i
francobolli italiani annullati dal timbro postale in dotazione
presso il contingente italiano.
Particolare
dell'affrancatura di € 0,60 dal Comando di "Italbatt2 -
Task Force Novara" in Libano composta da due francobolli della serie
ordinaria "La donna nell'arte".
Particolare
dell'affrancatura per le Filippine.
Il
timbro d'arrivo del 16 gennaio 2006 a Manila.
Tariffa
per l'estero
Una spedizione di posta ordinaria di primo porto (fino a 20 grammi)
destinata nelle Filippine (Zona 2).
La tariffa di € 0,65 è stata assolta mediante l'applicazione del
francobollo da € 0,50 (versione "senza "S.p.A."),
integrato da uno da € 0.10 (versione "S.p.A.") e da uno da €
0,05 (versione "senza S.p.A.").
La lettera è stata spedita il 5 gennaio 2006 da Venezia ed è arrivata a
Manila nelle Filippine il successivo 16 gennaio.
Lettera
di posta ordinaria da Venezia (5 gennaio 2006) per le Filippine
(bollo d'arrivo al verso del successivo 16 gennaio) affrancata con
tre
esemplari della serie "La donna nell'arte", tra i
quali anche il valore da 50 centesimi.
Lettera di terzo porto
Lettera di terzo porto per l'interno (fino a 100 gr.) annullata manualmente
dal CMP di Padova nel dicembre 2005.
Probabilmente a causa dello spessore non era stata annullata
meccanicamente.
La tariffa di € 1,70 è stata assolta mediante tre francobolli da €
0,50 (nella versione "senza S.p.A.") accompagnati da un valore
da € 0,20.
Lettera
di terzo porto affrancata con tre francobolli da € 0,50
(nella versione "senza S.p.A.") e da uno da €
0,20.