|Torna all'indice della home page|
|Torna all'indice "I miei francobolli"|
|Torna all'indice "La Donna nell'arte"|
€ 0,01 |
€ 0,02 |
€ 0,03 |
L.100 - € 0,05 |
€ 0,10 |
€ 0,20 |
L.450 - € 0,23 |
L.650 - € 0,34 |
L.800 - € 0,41 |
€ 0,45 |
€ 0,50 |
L.1.000 - € 0,52 |
€ 0,65 |
€ 0,70 |
€ 0,77 |
€ 0,85 |
€ 0,90 |
Interi postali |
|
|
|
Lire 800
dent. 14¼ x 13¼ |
Lire 800/€ 0,41
dent. 14¼ x 13¼ |
€ 0,41
dent. 14¼ x 13¼ |
|
|
|
|
|
|
€ 0,41 ("S.p.A.")
dent. 14¼ x 13¼ |
€ 0,41 ("S.p.A." corta)
dent. 13¼ x 13¼ |
€ 0,41 ("S.p.A." lunga)
dent. 13¼ x 13¼ |
|
Il
disegno originale, in nero al "tratto", di Francesco Tulli
realizzato in misure maggiori rispetto a quelle del francobollo. |
|
|
La
prova definitiva del francobollo (con inserite le scritte ai
piedi della vignetta, le cosiddette scritte "in ditta") stampata su carta bianca, non
dentellata, applicata su un supporto dentellato per la presentazione
e l'approvazione del prodotto. |
|
Il soggetto
«Entro elementi decorativi a cornice, costituiti dalle stilizzazioni
della spiga di grano, del ramo di ulivo e del tralcio di vite che
caratterizzano il ceppo mediterraneo delle origini della civiltà del
Paese, è rappresentata l'immagine di una figura femminile nelle diverse
epoche storiche.» (dal decreto ministeriale 2 luglio 1998 pubblicato
nella Gazzetta Ufficiale n. 157 dell'8 luglio 1998).
Il francobollo, con valore espresso solo in Lire, viene emesso l'8 luglio
1998: è disegnato da Francesco Tulli e raffigura il dipinto "Donna
con liocorno" di Raffaello Sanzio, realizzato nel 1507 circa e
conservato nella Galleria Borghese di Roma.
|
Un progetto,
non adottato, per la realizzazione del francobollo con la
"Donna con liocorno" di Raffaello. L'indicazione
provvisoria del valore di 750 lire indica che il bozzetto fu
preparato prima del maggio 1997 (la tariffa per le lettere per
l'interno di primo porto diventerà di 800 lire il 5 maggio
1997). |
|
I colori dichiarati dal decreto ministeriale sono: «figura
femminile in marrone, cornice in grigio», cui è da aggiungere, per
il valore facciale e la legenda «Italia» il nero.
«La figura femminile e gli elementi decorativi sono realizzati con
tecnica di stampa a "tratto"...»
«Il valore facciale e la legenda "Italia" sono posti
in basso, rispettivamente a destra e a sinistra della vignetta (...) utilizzando
il carattere "lapidario" con il quale tale legenda è incisa su
una tavola bronzea romana, nota come "iscrizione di Ferentino"
(101-102 a.C.), ritrovata sul Colle del Quirinale nel 1558 e attualmente
conservata presso il Museo archeologico di Firenze.»
Il cartoncino di presentazione della prova del francobollo (assieme a
quelle degli altri valori della serie) reca la data del 28 aprile 1998 e
la firma del ministro delle Comunicazioni Antonio Maccanico sotto il
timbro «VISTO, SI APPROVA».
|
Le
prove di stampa dei cinque francobolli della prima emissione
stampate su carta bianca, non dentellata, applicate su un
supporto dentellato a somiglianza di francobollo, sono montate
su un cartoncino per ricevere l'approvazione. Il francobollo in
basso a sinistra è il valore da 800 lire (la "Donna con
liocorno" di Raffaello). |
|
|
|
Le caratteristiche
Il francobollo è stampato in calcografia su carta fluorescente, filigranata
con stelline a cinque punte disposte a tappeto su tutto il foglio,
dentellatura 14 x 13, stando a quanto dichiarato dal decreto ministeriale,
ma in realtà si tratta di una dentellatura a pettine 14¼ x 13¼.
I "dentelli" che circondano i lati del francobollo sono pertanto
18 x 20, cioè 18 "denti" sui lati corti (orizzontali) e 20 sui
lati lunghi (verticali).
Il foglio è numerato sul bordo destro con un numeratore progressivo
tipografico. |
|
L'impiego
All'epoca dell'emissione il francobollo da 800 lire assolveva da solo alla
tariffa per l'invio di una lettera ordinaria fino a 20 gr. per l'Italia e
bacino del Mediterraneo.
Questa tariffa, introdotta il 5 maggio 1997 rimase in vigore (anche dopo
che la conversione in Euro l'aveva trasformata in € 0,41) fino al 31
dicembre 2003 per complessivi 6 anni, 7 mesi e 25 giorni.
Di conseguenza questo francobollo (con le successive versioni di cui si
dice più avanti) ebbe un larghissimo impiego, e di conseguenza una
larghissima tiratura. |
|
La
prova definitiva del francobollo da 800 lire con il valore espresso
anche in Euro stampata su carta bianca, non dentellata, applicata su
un supporto dentellato per la presentazione e l'approvazione finali. |
|
|
|
|
|
|
|
Particolare
del valore in Lire e di quello con la doppia valuta. |
|
|
Seconda emissione in doppia valuta
Nell'ambito del processo di integrazione monetaria europea lo stesso
francobollo viene riemesso il 28 gennaio 1999 con l'indicazione delle due
monete: Lira ed Euro.
|
Le
prove di stampa definitive dei francobolli con la doppia
indicazione della valuta (in Lire ed in Euro) sono stampate su
una carta consistente bianca ed applicate su un supporto
dentellato e montate su un cartoncino per la presentazione. A
differenza della prima emissione, il cui cartoncino di
presentazione ed approvazione con tutti i valori della serie fu
approntato con largo anticipo rispetto all'uscita dei
francobolli, questa volta vennero preparati due cartoncini, a
due giorni di distanza l'uno dall'altro e solo tre settimane
prima della data di emissione, uno per i francobolli stampati in
rotocalcografia, l'altro per i due valori calcografici. La
"Donna con liocorno" è applicata a sinistra. |
|
Il decreto ministeriale 6 maggio 1999, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale
n. 139 del 16 giugno dello stesso anno, per il francobollo da 800 lire
stampato dopo il 1° gennaio 1999 stabilisce che, «ferme restando tutte
le altre caratteristiche», dovrà recare l'indicazione del controvalore
in Euro, precisamente € 0,41. Inoltre «sul lato sinistro della cimosa
di ciascun foglio che raccoglie i francobolli è riportato il valore del
foglio con l'indicazione del controvalore in Euro e precisamente: (...) per
il valore di L. 80.000 - euro 41,32».
E' curioso notare che, per effetto delle regole sugli arrotondamenti, una
volta entrato in vigore l'Euro dal 1° gennaio 2002, risultava più
conveniente acquistare cento francobolli separati (€ 41,00) piuttosto che
un foglio intero di cento (€ 41,32).
Di questo francobollo è nota una falsificazione prodotta probabilmente tra
il 1999 ed il 2001, della quale si tratta più diffusamente qui.
|
|
La
prova definitiva del francobollo da € 0,41 stampata su carta
bianca, non dentellata, applicata su un supporto dentellato per la
presentazione e l'approvazione finali. |
|
|
Particolare
del valore espresso solo in Euro. |
|
Terza emissione in Euro
Il 2 gennaio 2002, con il passaggio dell'Italia all'Euro, la "Donna con
liocorno" modifica ancora le sue caratteristiche «nell'indicazione
del valore, espresso solo in euro: (...) Euro 0,41».
|
Il
30 ottobre 2001 è approvata la "Donna con liocorno"
con il valore espresso in Euro. Si tratta della prova
definitiva, stampata in calcografia, non dentellata ed
applicata su un supporto dentellato e montata su un cartoncino
di presentazione. Sotto il timbro «VISTO, SI AUTORIZZA/IL
MINISTRO» la firma dell'allora ministro delle Comunicazioni
Maurizio Gasparri ed a sinistra quella del direttore dello
stabilimento «Officina Carte Valori» dott. Salvatore
Iavarazzo. |
|
|
|
|
|
Particolare
per riconoscere la terza dalla quarta versione: l'edizione senza
"S.p.A."... |
|
|
...e
quella con "S.p.A.". |
|
«Sul lato sinistro della
cimosa di ciascun foglio che raccoglie i francobolli è riportato il
valore del foglio e precisamente: (...) Euro 41,00» (dal
decreto ministeriale 4 febbraio 2002 pubblicato nella Gazzetta Ufficiale
n. 91 del 18 aprile 2002).
I.P.Z.S. S.p.A.
A seguito della trasformazione del Poligrafico in società per azioni,
dalla primavera 2003 le nuove tirature del francobollo da € 0,41 recano
l'indicazione «I.P.Z.S. S.p.A.» ai piedi della vignetta (le cosiddette
scritte "in ditta"), ferme restando tutte le altre
caratteristiche, compresa la dentellatura.
Questa modifica tuttavia non è stata ufficializzata né da un decreto,
né da una qualsiasi comunicazione ufficiale.
Non esiste pertanto un giorno di emissione. La prima data d'uso conosciuta
di questi francobolli è al momento quella del 22 aprile 2003 (da Treviso)
come segnalato da
Vaccari News del 16 febbraio 2004.
|
|
Particolare
per riconoscere la quarta dalla quinta versione attraverso la
dentellatura: in alto la quarta versione con passo 14¼ x 13¼, in
basso la quinta dentellata 13¼ x 13¼. E' evidente il foro in meno. |
|
|
Il
numeratore con codice a barre che caratterizza le tirature
effettuate con la Goebel "brm-s 350 p". |
|
La nuova macchina e la nuova dentellatura
Il quinto cambiamento significativo di questo francobollo arriva con
la nuova macchina da stampa Goebel "brm-s 350 p" con la quale
viene stampato a partire dal novembre 2003.
A questa macchina è abbinata una
perforatrice a piastra che consente di
perforare contemporaneamente in un colpo solo tutti i francobolli del
foglio, ottenendo, grosso modo, una dentellatura simile a quella a blocco.
Motivi tecnici hanno costretto a fare a meno di un foro sul lato opposto a
quello di scorrimento del foglio: di conseguenza i dentelli sono
leggermente più radi e cambia la misura della dentellatura che diventa di
circa 13¼ x 13¼.
I "dentelli" che circondano i lati del francobollo sono pertanto 17 x
20, cioè 17 "denti" sui lati corti (orizzontali) e 20 sui lati
lunghi (verticali).
La perforazione orizzontale di una riga di francobolli del foglio consta
di 175 fori, compresi quelli "d'invito" sul bordo, contro i 185
fori che si ottenevano in precedenza con una battuta del pettine
perforatore.
Inoltre sul bordo destro del foglio, in posizione non costante, è
cambiato il tipo di numeratore che è affiancato da un codice a barre.
Anche tali modifiche non sono mai state ufficializzate da un decreto e
quindi anche per questa versione non esiste un giorno di emissione.
Questa quinta versione fa la sua comparsa agli sportelli nel dicembre
2004. Un comunicato dell'estate 2004 della direzione dell'Officina Carte
Valori dichiarava che era stata messa in produzione dal novembre 2003.
La possibilità di un uso isolato di questo francobollo fu possibile solo
per alcune settimane del dicembre 2003: dal 1° gennaio 2004 infatti la
tariffa di una lettera ordinaria per l'interno di primo porto sarebbe
stata portata a € 0,45. Considerando che dovevano ancora essere smaltite
le scorte della precedente versione, le lettere così affrancate non sono
frequentissime. |
|
Le
due versioni con la scritta "corta" (in alto) e con la
scritta "lunga" (in basso) |
|
La versione con la scritta S.p.A. "lunga"
Per un rifacimento dell'impianto di stampa nasce la sesta ed ultima versione
della "Donna con liocorno".
Naturalmente è con l'indicazione del valore espresso in Euro ed è stampata
dallo stabilimento del Salario con la nuova Goebel "brm-s 350 p",
quindi conserva tutte le caratteristiche tecniche e di dentellatura della
precedente quinta versione.
Tuttavia vengono utilizzate al piede della vignetta delle diverse scritte
"in ditta" che risultano più lunghe delle precedenti e con un
carattere in stile normale (nella edizione precedente, con la scritta
"corta", il carattere è in stile "grassetto).
In particolare nella precedente versione della scritta "I.P.Z.S. S.p.A.
- ROMA" la seconda "A" di "ITALIA" termina
all'altezza dell'ultima "gambetta" della "M" di "ROMA",
mentre in questa sesta versione termina all'altezza della prima "gambetta"
di "ROMA".
In pratica la scritta "in ditta", rispetto alla legenda "ITALIA",
nella versione "corta" è più lunga della sola "A" di
"ROMA", nella versione "lunga" sporge con due lettere,
"MA".
Anche in questo caso non c'è stato alcun comunicato che informasse della
modifica. Se ne sono accorti i collezionisti (Maria Antonietta Lucchini) nel
febbraio 2005, quando ormai questo valore era scarsamente, per non dire per
niente, in uso a seguito dell'entrata in vigore delle nuove tariffe dal 1°
gennaio 2004 che hanno portato la tariffa di primo porto di una lettera per
l'interno da € 0,41 ad € 0,45, rendendo praticamente inutile l'uso di
questo taglio.
|
Le
diverse lunghezze delle scritte "in ditta" rispetto
alla legenda "ITALIA". |
|
|
|
|
|
Una
"Donna con liocorno" falsa passata per posta. Trattandosi
di reato anche solo il detenere un francobollo contraffatto,
l'immagine è stata tratta da un sito Internet. |
|
|
Un'altra
"Donna nell'arte" da € 0,41 falsa tratta da un'asta
Internet: risulta annullata in provincia di Napoli nel 2003. |
|
La falsificazione del francobollo
Di questo francobollo è stata effettuata una falsificazione per frodare le
Poste.
La falsificazione riguarda la versione con il valore in Euro senza
l'indicazione "S.p.A.". Pertanto deve essere stata fatta
probabilmente nel 2002 o nei primi mesi del 2003 e comunque prendendo di
modello la vecchia tipologia "senza S.p.A.".
La vignetta appare retinata grossolanamente: sono stati usati due retini,
uno per il colore nero (che diventa grigio sulla cornice vegetale per
effetto della retinatura) ed uno per il marrone. Con il retino del nero
sono stati rinforzati anche alcuni particolare della "Donna con
liocorno" per dare un effetto quasi calcografico, ed analogamente il retino
del marrone interessa alcuni tratti della cornice vegetale per imitare
l'effetto frequente delle infiltrazioni di marrone tipiche in questo tipo
di stampa calcografica.
Sui caratteri della legenda il retino si fa fitto, dando un nero pieno:
tuttavia le lettere sono frastagliate dai puntini del retino.
La stampa probabilmente è offset.
Pare che la consistenza della carta sia abbastanza simile a quella dei francobolli
originali e non è filigranata.
La dentellatura è riuscita male e si notano subito le differenze: è
lineare (anziché a pettine) e si notano gli angoli irregolari per effetto
dell'incrocio delle perforazioni. Il passo è di circa 11 x 11¼.
Altre differenze e commenti si possono trovare in questa pagina.
|
Un
frammento con la "Donna" da € 0,41 falsa passata
per posta, annullata dal CMP di Napoli l'11 maggio 2004,
quando ormai questo francobollo non bastava più da solo a
coprire la tariffa di una lettera di primo porto per l'interno
che dal 1° gennaio di quell'anno era stata portata a € 0,45.
|
|
E' da ricordare che per la legislazione italiana è reato introdurre
nei confini dello Stato, acquistare, detenere o mettere in circolazione
francobolli contraffatti, anche «...non in corso, ma che hanno avuto
corso legale, emessi sia dallo Stato italiano che da Stati esteri...».
|
|
|
|
Si
è potuto stabilire che il difetto della posizione 42 non è
presente su tutti i fogli, ma solo su uno ogni tre della
provvista di francobolli. |
|
|
|
Il
particolare ingrandito del "punto" marrone sul collo
della "Donna con ermellino" nel valore da € 0,41
(posizione 42 del foglio di cento). |
|
Curiosità
ed anomalie
Prima di tutto merita di essere segnalato un difetto di incisione che ha
interessato una tiratura (o parte di essa) del valore da € 0,41 nella
versione "senza S.p.A.", quella cioè emessa il 2 gennaio 2002
con l'indicazione del valore solo in Euro.
Si tratta di due punti di colore, il primo in prossimità della scollatura
a "V" della "Donna con liocorno", l'altro (spesso
doppio) sotto la lettera «R» di «ROMA» che fa parte delle scritte
"in ditta".
Il primo punto interessa l'area stampata con l'inchiostro marrone, il
secondo quella stampata in nero: di conseguenza le due imperfezioni sono
stampate rispettivamente con questi due colori.
|
Una
provvista del valore da € 0,41 presenta nella posizione 42
(il francobollo di destra) due difetti costanti d'incisione
sulla scollatura della "Donna con ermellino" e sotto
la lettera R» di «ROMA» nelle scritte "in ditta". |
|
Il difetto si ripete costantemente nel francobollo che occupa la posizione
42 del foglio di cento, ma con una particolarità: avendo potuto esaminare
un pacco di fogli con numerazione progressiva, le due imperfezioni non si
ritrovano su tutti i fogli, bensì su un foglio ogni tre.
Questo farebbe supporre che il cilindro contenesse l'incisione di tre
composizioni di cento francobolli e solo su una di esse ci fosse il
difetto, magari prodotto da una scalfittura sulla superficie del cilindro.
Si ringrazia per la segnalazione il signor Giovambattista Spampinato.
|
Le
due piccole incisioni sul cilindro sotto la lettera «R» di
«ROMA» nelle scritte "in ditta" hanno dato luogo a
questi due segni neri (posizione 42 del foglio di cento). |
|
|
|
|
|
Una
mancata aderenza del foglio sul cilindro di stampa (e forse anche una
non perfetta inchiostrazione) ha dato origine alla mancanza delle
scritte "in ditta" in questa "Donna con liocorno"
nella versione "S.p.A." dentellata 14¼ x 13¼. |
|
In
generale si deve segnalare che il particolare metodo di stampa
calcografica, assieme alla grande quantità di esemplari stampati, ha dato
luogo a vari difetti di stampa occasionali.
I difetti più comuni, soprattutto in determinate tirature, sono dovuti
prevalentemente alla carenza di inchiostrazione con conseguenti
falle (mancanze) di colore.
|
|
La
mancata completa inchiostrazione del nero ha prodotto queste
falle sull'indicazione del valore. |
|
La non completa inchiostrazione, ma anche la non perfetta complanarietà
del foglio al momento della stampa che non ha aderito completamente al
cilindro, ha fatto sparire in certi case le minute scritte "in
ditta".
|
|
La versione
"S.p.A." dentellata 14¼ x 13¼ senza le scritte
"in ditta".
Questo esemplare, senza le indicazioni dello stabilimento e
dell'autore del bozzetto, reca l'annullo di "Milano
Borromeo" dell'8 luglio 2003.
|
Anche la versione
"S.p.A." dentellata 13¼ x 13¼ è stata trovata senza
le scritte "in ditta" (esemplare segnalato da "bigiolly",
un iscritto al
Forum di Filatelia e Francobolli).
|
|
|
|
|
|
Un
difetto occasionale: falla di inchiostro marrone che fa scomparire
parte del volto della "Donna con liocorno" di Raffaello. |
|
Tra
i vari difetti, o curiosità, rilevabili su questo francobollo, va
segnalata una vistosa falla di colore che "cancella"
parzialmente il volto della "Donna con liocorno".
E' conosciuto un modesto numero di fogli della versione con la doppia
valuta (espressa in Lire ed Euro) dove nella prima colonna di francobolli
del foglio (quella di sinistra) sono presenti esemplari con una più o
meno vistosa macchia che nasconde il viso femminile.
Naturalmente non si tratta di macchia, ma di mancanza del colore marrone
per un difetto di inchiostrazione.
Infatti esaminando attentamente il francobollo si può notare il disegno
calcografico impresso "a secco", ovvero senza inchiostro.
Un simile difetto è stato riscontrato anche su alcuni fogli del valore da
€ 0,85 di questa serie.
|
Nella
zona priva di inchiostro è visibile la traccia calcografica
"a secco" del disegno del volto della "Donna
con liocorno". |
|
|
|
|
|
Questo esemplare presenta quasi una doppia stampa parziale delle scritte in
mero, nelle quali si è infiltrato del marrone.
|
Quasi
una doppia stampa parziale con infiltrazioni di marrone. |
|
|
|
Infiltrazione
del marrone fra le spighe di grano. |
|
Un'altra tipologia di difetti di stampa comprende le infiltrazioni di
colore: può accadere che la distribuzione del colore non sia perfetta sul
cilindro di stampa, con la conseguenza che un colore prende il posto di un
altro.
In genere, quando questo accade, il difetto non interessa un solo
francobollo, ma più frequentemente tutta la colonna verticale in cui si
trova.
|
|
Infiltrazione
del marrone nella scritta "Italia" e "IPZS -
ROMA". |
Infiltrazione
del marrone nella scritta con il nome dell'autore "F.
TULLI". |
|
|
|
|
Infiltrazione
del marrone nel simbolo dell'Euro (che risulta anche male
inchiostrato). |
Infiltrazione
del marrone nel simbolo dell'Euro. |
|
|
|
|
|
Nel corso delle numerose tirature
di questo francobollo, il marrone ha assunto varie tonalità, dalle più
"fredde" alle più calde e cariche.
Quasi estremi sono questi due casi, dove la "Donna con liocorno"
è quasi grigia.
|
|
Queste
"Donne con liocorno" sono quasi monocrome: quello di
sinistra è stato a Venezia il 30 settembre 2003, quello a
destra a Padova il 3 dicembre 2003: si tratta delle ultime
tirature senza ancora l'indicazione "S.p.A.". |
|
|
|
|
|
Carta
ricongiunta sul verso del francobollo da € 0,41 della serie
ordinaria "La donna nell'arte". |
|
E'
d'obbligo segnalare su questo valore una anomalia che è un classico: la
stampa su carta ricongiunta.
E' una peculiarità che si ha nei francobolli stampati in bobina: quando
la bobina di carta si esaurisce, al termine del nastro di carta
viene fatto aderire il lembo d'inizio della nuova bobina.
Si ricorre alla ricongiunzione dei due lembi di carta anche quando, per
qualche accidente o per una non corretta tensione del nastro, la carta si
rompe.
Vari sono i mezzi impiegati per unire i due lembi: nastro adesivo di carta
di vario tipo, carta di seta, nastro plastico adesivo e altro.
Quando questa parte del nastro della bobina passa nei cilindri, riceve
ovviamente la stampa.
In genere il foglio che presenta la carta ricongiunta viene scartato dopo
essere stato demonetizzato.
In rari casi il foglio può sfuggire al controllo qualità e raggiungere
la distribuzione.
Dei francobolli della serie ordinaria "La donna nell'arte"
stampati su carta ricongiunta al momento sono noti, oltre al valore da €
0,41 che si mostra qui sotto, quelli da € 0,02,
da €
0,10 e
da €
0,45.
Sembra che sianocomplessivamente due i fogli conosciuti del francobollo da
€ 0,41 della serie "La donna nell'arte" che presentano la carta
ricongiunta di colore marrone chiaro.
Quello che si mostra qui è forse il più interessante e riguarda il valore
della terza emissione con la valuta in Euro e la perforazione a pettine 14¼
x 13¼ senza "S.p.A.".
Il nastro di carta di ricongiunzione, che ha ricevuto la stampa delle
vignette e la perforazione, è posto orizzontalmente al recto del foglio
dove interessa i francobolli della nona e decima riga.
Inoltre sul verso del foglio sono state applicate due altre strisce che
hanno ricevuto la peforazione, delle quali una verticale che interessa la
quinta e la sesta colonna di francobolli a cominciare da quelli della quarta
riga. Conseguentemente i francobolli alle posizioni 85, 86, 95 e 96
presentano la carta ricongiunta tanto al recto, quanto al verso.
|
Carta
ricongiunta sul recto del francobollo da € 0,41 della serie
ordinaria "La donna nell'arte". |
|
|
|
|
|
E' da notare come la perforazione sia
leggermente spostata verticalmente in modo da interferire con le piccole
scritte "in ditta" dei francobolli superiori.
Il foglio, dopo esser stato separato da quelli destinati alla distribuzione,
è stato siglato da un paio di responsabili del poligrafico al recto ed al
verso, in prossimità del nastro di ricongiunzione; quindi è stato
parzialmente demonetizzato con l'applicazione degli appositi fori su tre
righe che interessano le ultime due righe di francobolli (la nona e la
decima).
Il foglio è stato anche annullato diagonalmente con un grosso tratto fatto
con un matitone rosso: segno che successivamente qualcuno ha cercato di
cancellare, rimanendo tuttavia ancora visibile.
Il foglio, destinato all'archiviazione o, più probabilmente, alla
distruzione, ha trovato poi la strada per arrivare sul mercato
collezionistico.
|
|
|
|
La
dentellatura spostata (valore solo in Euro "senza S.p.A.")
in una coppia verticale della "Donna con liocorno". La
coppia proviene dallo stesso foglio del francobollo di destra. |
|
Quando le anomalie riguardano spostamenti di dentellatura si possono avere
degli esemplari curiosi ed appariscenti, molti dei quali sono andati a
finire nella normale rete di distribuzione e sono stati venduti al pubblico.
Gli spostamenti sono in genere in senso verticale, riguardando il pettine
perforante.
|
|
La dentellatura
spostata (valore in doppia valuta) fa apparire la legenda "ITALIA"
ed il valore "800" in alto. La perforazione ha quasi
cancellato il controvalore in Euro, cadendoci sopra, che è
parzialmente visibile in basso. Da notare anche una
infiltrazione parziale del marrone sulle scritte "in
ditta" e sulla base del ramo della cornice vegetale. |
La dentellatura
spostata (valore solo in Euro "senza S.p.A.). La
perforazione cade sopra la legenda "ITALIA" e
l'indicazione del valore, rendendole praticamente illeggibili. |
|
|
|
La
dentellatura spostata (valore solo in Euro "senza
S.p.A.") in questo esemplare bordo di foglio lo
trasforma in un francobollo senza l'indicazione del
valore. Proviene dallo stesso foglio della coppia
verticale mostrata a sinistra. |
|
|
|
|
|
|
A
destra la dentellatura è regolare. A sinistra invece si nota il
"dentone" causato dalla mancanza di un foro. |
|
|
Particolare
del "dentone" in corrispondenza del foro mancante. |
|
Un esempio di foro cieco in un esemplare
della "Donna con liocorno" con valore espresso in doppia valuta
(Lire ed Euro).
Si tratta di un foro cieco e non di un salto del pettine perforatore:
infatti l'altezza del francobollo è uguale a quella dei francobolli
normalmente dentellati, inoltre a destra si nota una dentellatura regolare
(se fosse stato "salto del pettine" dovrebbe esserci anche a
destra) ed infine a sinistra manca un "dente".
Simili fori ciechi sono illustrati anche per i valori da
1 centesimo e
da 5
centesimi.
|
L'esemplare
in doppia valuta con un foro cieco visibile in alto a sinistra. |
|
|
Vedi la busta primo giorno e l'annullo di emissione
|
La non consueta affrancatura
in precisa tariffa che vede assieme i due valori da € 0,41 e da € 0,45
della serie ordinaria "Donna nell'arte". |
|
Due donne raramente assieme
Il francobollo da € 041 (e prima da 800 lire) fino al 31 dicembre 2003
assolveva da solo alla tariffa di una lettera di primo porto (fino a 20
gr.) per l'interno.
Dopo tale data la tariffa venne portata a € 0,45 e di conseguenza venne
emesso un apposito valore della serie ordinaria "Donna
nell'arte".
E' evidente che per questo motivo è difficile incontrare i due distinti
valori base (primo porto per l'interno) riuniti assieme nello stesso
documento postale.
L'unico caso in cui è possibile trovarli assieme è la corrispondenza di
primo porto indirizzata in fermoposta, con il diritto di fermoposta pagato
dal mittente.
In questo caso l'affrancatura in partenza doveva essere così calcolata:
€ 0,60 per il primo porto (dal 1° gennaio 2004 di posta prioritaria,
dal giugno 2006 di posta standard non massiva) e € 0,26 per diritto di
fermoposta, per complessivi € 0,86, cifra che poteva essere ottenuta
applicando un francobollo da € 0,41 accompagnato da uno da € 0,45.
|
Busta
di primo porto spedita da Verona il 25 novembre 2006 in
fermoposta a Venezia, dove giunse il 28 novembre, come
indicato nel datario apposto dall'ufficio di Venezia Centro.
La tariffa di € 0,86 comprende il diritto di fermoposta
pagato dal mittente. |
|
|
 |
Particolare
dell'affrancatura composta da un esemplare da € 0,41 e da una
coppia di quello da € 0,02 per
raggiungere la tariffa di primo porto da € 0,45. Le tariffe
applicate ai militari in missione all'estero erano quelle valide per
l'interno. |
|
 |
Particolare
dell'annullo «IRAQ-ANTICA BABILONIA» del 16 dicembre 2005. |
|
|
La donna in missione
di pace
A seguito dell'intervento americano in Iraq nel marzo 2003, l'ONU con
propria risoluzione del 22 maggio 2003 (n. 1483) sollecitò la comunità
internazionale a contribuire alla stabilità e sicurezza di quel paese e
ad assistere il popolo iracheno nello sforzo di riformare il paese.
L'Italia, aderendo all'invito delle Nazioni Unite, partecipò con un
proprio contingente militare nella provincia di Dhi Qar con finalità ed
attività sostanzialmente di pace.
La missione militare, denominata "Antica Babilonia", disponeva
da settembre 2003 di un ufficio postale con un proprio annullo in
dotazione con la scritta «IRAQ-ANTICA BABILONIA».
La lettera, spedita da un militare italiano da Nassiriyah il 16 dicembre
2005 giunse in Italia il 31 dicembre. E' affrancata per € 0,45 con
l'utilizzo di un francobollo da 41 centesimi integrato da una coppia del 2
centesimi per raggiungere la tariffa di una lettera di primo porto.
Le tariffe postali per i militari in missione all'estero erano quelle
valide per l'interno.
I francobolli sono annullati dal timbro in dotazione presso il contingente
italiano.
 |
La
lettera proveniente da un militare del contingente militare
italiano di pace "Antica Babilonia" di stanza a
Nassiriyah e diretta in Italia. |
|
|
|